Sport

Adotta una barca

Il mio club, il Circolo Nautico di Francavilla al Mare, (CNF) è un posto assai singolare. E’ molto piccolo, ma ha tante anime. Ha una lunga storia, eppure ha un futuro incerto. Non è famoso, ma famigerato. Combatte da ormai sette anni con il solito ecomostro tipicamente italiano: il cantiere per la costruzione del Porto della città di Francavilla al Mare.
Il CNF è nato nel 1969 con uno spirito velico sportivo. Era pieno di giovani e di vele che riempivano la spiaggia di Francavilla.
Gli anni passano, i piccoli velisti diventano adulti e come spesso accade, si allontanano da Francavilla e dal suo Circolo.
Lavoro, famiglia e acciacchi dell’età, erodono il tempo da destinare a una realtà così complessa.
Inevitabilmente arrivano altri utenti a colonizzare quell’area:  i pescatori, i gommonauti e i motoristi.

Sono tutte attività nobili, ma cambiano l’anima del circolo.
Le porte si chiudono, il club si trasforma, si riempie di serate di ballo, cene e partite a carte per pochi soci scelti.
Le vele diminuiscono, al loro posto arrivano gli ombrelloni e le signore che prendono il sole.

UUUU LA MIA ANIMA STA RABBRIVIDENDO UUUU

Forse a condividere il fremito di terrore c’erano anche altri soci. Tra una canasta e una scopetta è arrivato il tempo di eleggere un nuovo consiglio. Le partite a carte sono state sfrattate dai tavoli del circolo e alle signore è stato proposto di prendersi l’ombrellone in uno stabilimento balneare, più consono di un circolo nautico per fare bagni di sole.
La normalità sta tornando?
Non proprio, dopo un anno arriva l’esproprio della concessione demaniale per la costruzione del Porto di Francavilla al Mare.
Bisogna togliere tutto dalla spiaggia. Gli ombrelloni, le barche e le sedie sdraio sono state accatastate in tutta fretta e portate via.
Chi ha avuto la prontezza e la lungimiranza necessaria a portare via le proprie cose, non le ha viste sepolte da metri di terra, piante e scarti in attesa di un futuro migliore.
Il porto, iniziato con grande fretta con fondi europei, si è fermato dopo poco per irregolarità. Il cantiere è stato bloccato dalla magistratura. I soldi sono finiti dentro a parcelle milionarie e la sabbia ed il mare stanno riempiendo il porto che è ancora in attesa di essere messo in sicurezza.
Passano 3 anni dall’esproprio ed entro anch’io all’interno della storia del CNF.
Non ho mai fatto una carriera così fulminante. All’inizio ero semplicemente il capo scout nautico del Pescara 14.
Ho fatto l’istruttrice per un’estate e dopo 6 mesi ero già il responsabile dei corsi di vela.
Inizia la lotta con quello che chiamerò “l’ex spodestato”, che si era messo in mente di organizzare un circuito di 470 master di regate a spese del circolo.
E’ strano pensare che tutte le risorse del circolo debbano confluire in due equipaggi di cinquantenni che vogliono girare l’Italia con una barca che ovviamente, non sanno portare.
E’ più simpatica Daniela che sta sempre in mare con i bambini.
Ce n’è uno nero che in barca è un drago, si chiama Morgan, che vuol dire “figlio del mare” e urla di gioia quando ci sono le onde. E’ bello il circolo quando c’è il cattivo tempo, si rimane tutti in porto intorno alle barchette piccole.
E’ così bello questo modo di fare vela che nell’elezione successiva divento uno dei probiviri e in poi ancora una elezione mi vede diventare consigliere.
Non sarò una grande navigatrice e non sono una grande atleta, ma sono capace di andare per mare e vedere una barca coperta di vegetazione mi fa male al cuore. Immaginate come possono sentirmi a avere poi un deposito di barche ricoperte di vegetazione.
La scuola vela si ingrandiva e le barche scarseggiavano. I ragazzi venivano con regolarità ed avevano bisogno di andare per mare.
Se ci sono barche a vela nel deposito, se sono ricoperte di vegetazione e se sono lì da almeno 7 anni, allora vuol dire che non sono di nessuno.
E’ dall’anno scorso che ho messo in atto l’opera di pulizia del deposito.
Da lì sono uscite: un vaurienne blu, un elan S425 (sembra un laser), un’alpha brise, un surf rotto, un surf  integro, un catamarano rotto, un 470 con lo scafo oramai sfondato, un sunfish bianco e blu,  un alpha tris, una cosa assurda che chiamano veliplano e un tridente con tanto di topo mummificato al suo interno.
Detesto avere solo barche vecchie. Mi mancano i pezzi e sono difficili da recuperare. Quelle più nuove non hanno resistito e si sono rotte. Mi deprimo davanti alla mole di lavoro da fare, almeno le pulisco e le metto in ordine.
L’ex responsabile, dopo un lungo tira e molla, va via dal circolo e si porta dietro il suo carico di non-giovani, lasciandomi posto per la scuola vela e per le mie barche vecchie. Le metto in mostra come si fa con i cuccioli da adottare. Chi non trova un padrone verrà soppresso. Ne faccio una filosofia. Convinco i motoristi ed i pescatori. Tra questi c’è lo storico presidente che ha condiviso con me questa lotta. Non pensavo, ma sono io la prima a cedere. Mi innamoro del surf rotto.
Lo metto come insegna sul gazebo. E’ bellissimo.
Il sunfish è spaccato in poppa, ma ha una linea bellissima. Lo pulisco con un super prodotto e torna come nuovo. E’ bianco e ha delle linee blu trasversali. Bello, bello, bello. Andarci ancora per mare è una follia, ma sarebbe una fioriera perfetta.
Ne faccio anche un adesivo, fichissimo con la scritta Circolo Nautico di Francavilla al Mare e recuperiamo un albero dove far sventolare una bandiera dell’Italia.
Sono soddisfatta e cerco altre fioriere. Penso all’Elan.
Settembre 2013 è ormai arrivato e quello scafo piace al presidente. Dice che ha una linea molto elegante. Io penso di farci un giardino di piante grasse. Ma a quanto pare solo io non cedo al fascino di quello scafo crema. Conquista tutti. Ma chi ne cade davvero innamorato al primo sguardo, parole sue, è il mio aiuto istruttore Gabriele.
Quindici anni sono un’età importante, di grandi amori, che durano per sempre.
Lo vedo girarci intorno come se fosse uno squalo con la sua preda. Questo per me è un dejavu, anche io e mio fratello abbiamo iniziato con una barca vecchia, ma dava sempre problemi.
Gabriele è un bravo ragazzo. Sicuramente non ha 5000€ per comprarsi un vero laser, ma non si merita questo rottame.
L’inverno blocca i nostri momenti di gloria e la neve ricopre le barche. Ad aprile arrivano nuove elezioni e a fine giugno arrivano le prime vere manifestazioni per il CNF.
Il Fitness Festival è stato galeotto.
Il CNF mette su un bellissimo stand con le quattro discipline del circolo: vela, pesca, kayak e sub.
Gabriele passa con noi i tre giorni, dalle 18.00 fino alle 23.00. Questa sua passione conquista Enzo, il nostro responsabile di pesca, che gli promette in regalo l’Elan.
Sono una donna finita.
I miei venticinque anni da scout mi hanno insegnato: “MAI FARE UNA PROMESSA CHE NON PUOI MANTENERE”, soprattutto ad un ragazzo.
Il giorno dopo inizia la nostra opera di restauro e di reperimento del materiale nel magazzino.
La terra ha corroso la placca di alluminio dello scafo, ma si legge ancora bene di cosa si tratta e inizia la ricerca per trovare on-line le foto dell’armo e dei pezzi mancanti. Troviamo quasi tutto. Facciamo spedizioni nel magazzino per trovare bozzelli dimenticati, pezzi di stick, sacche vela. Da geologa mi trasformo in archeologa ed inizio a dissotterrare i reperti che troviamo: la deriva, la randa, l’armo di coperta con i bozzelli originali, le scotte oramai verdi di muffa, la pagaia originale da rimettere a posto, l’albero ed il boma.
Quando abbiamo trovato la randa è stato bellissimo, non credevo di scassinare un armadietto e di trovarla là, tutta accartocciata, ma ancora in ottime condizioni.
Sono due settimane che cerchiamo il timone con lo stick. Spero che nel “fuggi fuggi” dell’anno scorso, nessuno abbia pensato di portarsi via per errore un oggetto tanto particolare. La pioggia ha contribuito a regalarci una giornata di pausa dai corsi utile a sostituire le scotte.
L’Elan S425 adesso si chiama White Shark e ha le scotte gialle, che si abbinano davvero bene allo scafo crema.
Venduta su ebay costerebbe 1500 €. Ma in realtà il suo valore è ormai inestimabile per un ragazzo, che sogna di farci una regata.
Questa barca ha trovato un velista.
Per le altre… ci sto lavorando.
Buon vento
Daniela

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

To Top