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Giocare al Sabato S01E04

Pensano che li vogliate derubare, che ci sia qualcosa sotto che non riescono a comprendere, tutto diventa preziosissimo solo perché ci siete voi seduti a quel tavolo.
Imprechi ed urli, la trattativa e sul punto di saltare. La richiesta prosciugherebbe le vostre casse, niente mercato a Gennaio, con il gruppo che avete fino alla fine della stagione.
“Ho bisogno di prendere aria, siamo qui da cinque ore.” Ti alzi, senza chiedere permesso e Federica ti segue.
Sei perplesso. “Sicura che vale quasi due milioni di euro? Ti rendi conto che il suo ingaggio potrebbe essere la nostra pietra tombale? Se sbagliamo…se non è il giocatore che credi…”
Dubbi.
Lei si limita a sorridere e ad allargare le braccia. Ti lascia li, con i tuoi pensieri e le paure di sempre, incapace di scrollarti di dosso il dubbio di essere più fortunato che bravo.
Un silenzio che dura minuti, funzionano così le cose tra voi. All’improvviso il suo smartphone s’illumina, lei ti guarda e aggiunge parole al suo viso. “Rientro io e concludo questa trattativa”, sei troppo stanco per obiettare, consumato dalla voglia di vincere.
Niente conferenza stampa di presentazione, così solo per irritare quei giornalisti inglesi che ti trattano con la sufficienza di chi è abituato a raccontare la Champions League, mentre qui ai confini della brughiera inglese, l’unica volta che si ascolta quella musichetta è alla televisione.
Ha il suo numero portafortuna sulle spalle, il 14, quello di Cruyff. Quando lo speaker annuncia la formazione, al suo nome c’è un silenzio gelido nello stadio, puoi distinguere la voce del vento.
Per un attimo, lì in mezzo al campo, scorgi una smorfia sul suo viso. Qualcosa sospeso a metà tra la rabbia e la delusione.

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