Giocare al Sabato S01E02

Londra.
Sei sceso sul prato di Stamford Bridge.
Hai toccato l’erba e ti sei sdraiato a guardare il cielo. Gli spalti sono scomparsi, il silenzio di uno stadio vuoto e l’odore dell’erba nelle narici.
Le nuvole dei Simpson che si rincorrono in cielo.
Lì hai capito.
Sarà sempre lo stesso cielo. Gli stessi odori. Il boato dei tifosi.
Le tue squadre non perdono all’esordio e non lo fanno tra le mura amiche. Subite un gol nel recupero del primo tempo, un contropiedino, una ripartenza come la chiamano quelli che scrivono di calcio senza saperne nulla.
Il raddoppio dello Sheffield Wednesday arriva nel vostro momento di massima pressione quando Marrone, l’uomo che hai fortissimamente voluto in squadra sbaglia due gol facili.
Rientri negli spogliatoi prima che l’arbitro fischi la fine. Fai buttare fuori i giornalisti dal tuo stadio e dai tuoi spogliatoi.
Rientri nel tuo ufficio e aspetti.
Attendi che tutti i tuoi giocatori rientrino dal campo. Ti togli la giacca, esci nel corridoio e t’avvii a grandi passi. La porta basculante dello spogliatoio a pochi metri, sulla sinistra c’è la teca antincendio. Tubo avvolgibile, estintore e ascia.
Un attimo.
Picchi fortissimo il tuo gomito contro il vetro che va in frantumi.
Attraversi la porta e sei davanti ai tuoi giocatori.
Qualcuno con il capo chino, altri scherzano, qualcuno è già al telefono.
Sul tavolo bottiglie d’acqua e reintegratori semivuote, asciugamani e divise sporche.
La lama pesante rotea sopra la testa e finisce a picchiare sul legno e a conficcarsi nel tavolo che cede di schianto al suolo.
Silenzio.
Li guardi negli occhi, uno ad uno e poi sibili.
“Questo è il suono della sconfitta”.
Qualcosa cambia, si spezza in alcuni giocatori e scuote altri.
Li guardi allenarsi tutti i giorni, sulla linea laterale in piedi e in silenzio li osservi.