C’è il sole tutto intorno, di quelli che splendono così forti e caldi da non poterti sbagliare: l’estate è arrivata.
La velocissima stagione agonistica delle Lobsters Pescara potrebbe essere composta di soli altri sessanta minuti di football. Può accadere di tutto in quei minuti, quei minuti sono lunghi una vita.
Avreste potuto avere mesi, per pensare al football, per giocarlo ed impararlo. Avete avuto invece settimane, la vita e lo sport che vi siete scelte non è giusta, il vostro impegno è fare del vostro meglio con quello che avete a disposizione.
Già il sole, come quello timido di un Marzo appena passato. Il pallone e le armature, in un campo sperduto nella periferia, oppure sulla spiaggia con quel freddo che ti taglia la carne. La ricordate quanta tensione e quanta diffidenza? La potevi quasi toccare. Come una sostanza molliccia e appiccicosa si era nutrita di parole non dette, di quelle fraintese e di quel chiacchiericcio che avvelena il cuore e oscura la mente.
Lo avevate stampato negli occhi, eppure la voglia di essere le migliori era ed è più forte.
Guardati con i miei occhi per un attimo.
Arretri in posizione, il tuo ricevitore percorre la traccia e lasci andare il pallone. Lo segui con gli occhi e il cuore che pulsa veloce, “dai dai…vicino alle sue mani…nello spazio”. Li chiudi per un istante, quando li riapre lei ti sorride da sotto il casco con la palla stretta tra le mani.
Ci siamo guardati, ho allargato le braccia e non c’è stato bisogno d’aggiungere altro.
Avete intorno persone che vi vogliono davvero bene, che vogliono insegnarvi a vincere e ad accettare le sconfitte, perché avete gettato tutto in campo, poi il tempo è terminato.
Ho sempre pensato a coloro che mi hanno voluto davvero bene. Sono rimasti accanto a me con un sorriso, anche nei momenti più difficili, offrendomi una mano per rialzarmi, facendomi dono del loro tempo, applaudendo ai miei successi come se fossero i loro. Restando nell’ombra brillavano di una luce più intensa degli altri, capaci di essere felici CON me, PER me e DI me.
Dovreste essere orgogliose e fiere di tutto quello che fate, non solo del tempo passato con casco e paraspalle, del gruppo che siete QUASI diventate, per un attimo concedetevi uno sguardo verso il passato, solo per scoprire quanta strada avete fatto da allora.
Questo è il tempo per ritrovare il sorriso, quello di Marinella con i suoi capelli rossissimi, quello di Miki e di tutte le ragazze che in un afoso pomeriggio di Maggio hanno compreso quanta strada c’è da percorre per essere dei giocatori di football e dei vincenti. La consapevolezza è tutto quello che vi chiedo, il vostro cuore è tutto quello che serve.
Diario di Viaggio – 3
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