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Fedeli alla tribù S01E10

Quarti Champions League. Il PSG tra  te e l’accesso alle semifinali.
Studiate e preparate l’incontro. Tutte le attenzioni, le energie nervose e fisiche indirizzate verso quest’appuntamento. Non è solo una partita, è l’occasione per molti dei tuoi giocatori di uscire dall’anonimato di una carriera qualunque e diventare protagonisti, di una favola sportiva.
Non c’è mai partita. Venite surclassati tecnicamente e fisicamente e quando la tua difesa, si lascia soffiare da Thiago Motta il pallone mentre cincischia nella vostra area di rigore, esplodi. Uno a zero per loro e tu spacchi con un pugno il plexiglas della panchina, in mondovisione. Non riuscite a concludere nulla, Eriksen gira per il campo come se si trovasse lì per caso, mai pericolosi, sparite e a venti minuti dalla fine Ibrahimovic raddoppia indisturbato, dopo una cavalcata solitaria di settanta metri. Palla al piede salta Ogbonna e poi si lascia alle spalle Terry. È finita, il loro stadio esplode.
Cerchi di preparare il ritorno come se avessi delle speranze. Il campo è un giudice crudele, spietato. Non c’è posto per indecisioni e debolezze. Perdete ancora, giocando però al loro livello. T’incazzi, perché non è l’organizzazione, il talento oppure l’intensità ad avervi battuto, ma il denaro. Montagne di denaro.
Sei così fuori di te che passi le due settimane successive in silenzio, seduto in panchina come se ti avessero ucciso un parente.
Hai subito quattro gol, ma cosa pensi…li avete regalati. Non ti dai pace e come potresti? Spingi la squadra contro un muro, contro i suoi limiti, ancora, ancora e ancora.

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