Calcio

Senza Ultras…

…la bolgia c’è solo al buffet.
Così recitava uno striscione tra i pochi esposti alla Juventus Stadium in occasione di Juventus – Udinese.
Ho già espresso la mia opinione sulle norme che da questa stagione colpiscono quei cori di “discriminazione territoriale” , la chiusura delle due curve dello stadio di casa della Vecchia Signora, sono diretta conseguenza dell’applicazione di queste norme. Ho assistito all’incontro, ho odiato ogni secondo di retorica che mi hanno propinato i giornalisti di Sky quando i ragazzini al rinvio del portiere urlavano “Merdaaaaaaaaaa!”
Ho odiato profondamente quel brusio, il vociare dei bimbi, quel rumore di fondo tipico del pubblico da Coppa Intercontinentale in Asia. Sarebbe sicuramente stato più desolante l’immagine delle gradinate vuote. Tuttavia la sceneggiata andata in scena ieri sera a Torino conferma solo una cosa. Uno stadio senza ultras è il fulcro di una esibizione assolutamente penosa. Niente bolgia, niente cori…niente spettacolo. Il desiderio di una certa stampa sportiva è destinato a fallire. Ieri sera il flop era sotto gli occhi di tutti e dentro alle orecchie anche di quegli idioti seduti in sala stampa. Davvero questi “giornalisti” pensano di vendere il loro prodotto a dei bambini? L’assordante suono delle tifoserie è tutto quello che conta, non solo da noi. Devo forse ricordarvi che nella NFL esiste una classifica degli stadi più rumorosi? Già. Vengono addirittura incitati dai tabelloni luminosi, per rendere impossibile la comunicazione della linea d’attacco avversaria. Quindi?, ancora a tentare di venderci l’idea che uno stadio riempito di famigliole sia la cura per questo calcio che sembrate odiare tanto? Ogni stadio ha già il suo “cantuccio dei piccoli”, il nome è quello che gli da l’Arsenal da almeno 50 anni, eppure loro così impegnati a darci lezioni d’educazione e di morale non se ne accorgono nemmeno. Se invece di occuparsi dei cori, la piantassero di far rivedere ossessivamente quel rigore non dato, forse come fanno in Inghilterra, potrebbero iniziare ad occuparsi di sport e piantarla di fare i guardoni televisivi. Voglio vedere la partita, per questo amo andare allo stadio, non mi importa guardare per la milionesima volta il replay di una azione controversa della quale non si riesce a comprendere la dinamica. Loro sono cronisti, non opinionisti. Se ne dimenticano troppo spesso.
Ricordo quando, da piccolo mi hanno portato in Curva Nord la prima volta. Folgorato dal prato verde, dalla tifoseria di casa, dal casino, dalla bolgia. Il caffè borghetti, le vecchie con il cuscino per i gradoni di cemento, i gelati gis tirati in campo, le nazionali senza filtro e l’impermeabile di Giovanni Galeone. Urlare Genoa-Genoa Vaffanculo quando vai 4-3, dopo che ti hanno rimontato tre gol. Cazzo, sono allo stadio, non in chiesa.

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