Calcio

In the green grass 2

“Non ha senso restare in una casa dove chi ha rubato vende i mobili rimasti per non finire in galera”, con queste parole, la barba incolta e gli occhiali da sole, saluti la tua città e i tuoi tifosi. Disorientati e perduti.
Il tuo telefono inizia a squillare dieci minuti dopo. Non riesci nemmeno a sentirti veramente un ex  che già qualcuno ti contatta, il direttore sportivo della Sampdoria vorrebbe parlarti, stanno preparando il dopo Del Neri ed hanno pensato a te.  Non puoi, non ora e non con questo dolore che di spinge il cuore dentro lo stomaco.  Vai in periferia al piccolo stadio di Montesilvano, a vedere i ragazzini giocare, questo è il calcio che ami, la ragione ultima che ti fa adorare questo sport, qui…esattamente qui dove è puro. Loro hanno voglia di imparare e credono di poter diventare tutto quello che vogliono e tu sai che puoi aiutarli a realizzare quel sogno.
Qualche settimana dopo è li che ti trovano gli emissari del Liverpool Football Club, a mangiare patatine fritte e a bere coca cola sui gradoni a due passi dal mare, con il sole sulla faccia. Se non fosse per l’accento inglese, avresti pensato ad uno scherzo, di cattivo gusto. Loro sono dannatamente seri, c’è un aereo privato per te sulla pista dell’aeroporto di Pescara, che ti porta dal nuovo proprietario dei “Reds”.
Al tuo arrivo sul piatto ci sono 35 milioni di euro per la campagna acquisti e il posto di Roy Hogdson.
Chiedi, “perché io?” e questo miliardario americano che si stupisce del tuo inglese fluente, ti sorride. Ricevi una delle risposte meno probabili del mondo del calcio. Questo ricco uomo di affari ti confessa di non capire nulla di calcio, ma si vanta del suo fiuto per gli affari e della sua capacità di giudicare gli uomini. “Lei ha trasformato una sconosciuta squadra di provincia in una potenza del calcio”. “Non le chiedo di ripetere quel miracolo ma di stupire il mondo”. Poggia la sua costosa penna stilografica sul tuo contratto e prosegue. Picchetta il suo dito ossuto dove c’è scritto FIRMA. “L’occasione di essere il più grande, alla guida di una grande squadra”, allunga il braccio in direzione della città di Liverpool. Sorridi anche tu, per la prima volta da mesi. Chiedi qualche giorno di tempo, per studiare il progetto per questa squadra. Vi ritroverete ed allora, se saranno ancora intenzionati ad assumerti sarei felice di sederti su quella panchina. Stringi con vigore la mano di questo uomo risoluto.
Seduto in un caffè nel centro di Liverpool, avvolto nella tua vecchia sciarpa e con gli occhiali da sole inforcati. Davanti al tuo fido portatile cerchi di programmare il futuro in questa società. Telefoni. Implori ed urli, minacce e lusinghe. Mettere insieme un nuovo staff tecnico, definire gli obiettivi di mercato. Valutare la rosa. Ci sono le macerie, dentro e fuori da Anfield Road. La precedente direzione sportiva ha sperperato un patrimonio tecnico inestimabile e affogato la società nei debiti. Ascolti gli umori di questa città portuale, così vicina e allo stesso tempo così lontana dal tuo porto e dal tuo mare. Senti che c’è affinità con questa gente abituata ad essere il centro del mondo quasi per sbaglio, dai Quarryman ai Reds, la storia è passata di qua. A te il compito di farla tornare.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

To Top