Due partite sostanzialmente simili, ma purtroppo con risultati diversi. Se all’Infinity Futsal Academy formato Coppa Italia era bastato un tempo per riprendere l’Hurricane, il remake di campionato termina con una sconfitta per 2-0.
“Il primo gol incassato a 30” dall’intervallo ci ha un po’ buttate giù – spiega Alice Minuzzo – e nella ripresa non abbiamo avuto quella forza, soprattutto mentale, per riprendere il derby. Obiettivamente, tra domenica sera e lunedì il nervosismo si è fatto sentire perché erano punti alla nostra portata, ma poi ho pensato che è uno stop che ci farà bene. Meglio ora, che più avanti: in fondo, sappiamo che è solo una questione di alchimia. Si tratta solo di mettere ogni tassello al proprio posto, cosa che stiamo cercando di fare in allenamento: tempo e lavoro ci daranno modo di trovare il giusto equilibrio. Nel frattempo, dobbiamo stare tranquille e continuare a giocare come sappiamo”.
La migliore Infinity possibile contro una squadra, il CF Scandicci, che ha mantenuto gran parte del blocco che in Serie A era noto col nome di CF Pelletterie.
“Abbiamo voglia di riscatto, che – anche se non dovesse essere nel risultato – sarà sicuramente nell’atteggiamento. Abbiamo tutto per fare bene atleticamente e tatticamente, in più non abbiamo nulla da perdere. Affronteremo la sfida con serenità: loro terranno sicuramente ritmi alti, ma noi siamo in casa nostra e vogliamo dare tutto. Più della vittoria o della sconfitta, ci importerà giocare bene”.
E se Minuzzo punta alla sostanza, è per un motivo ben preciso. “Non sono quel tipo di persona che si nasconde o che dava per fissato un obiettivo solo dopo averlo raggiunto, a me piace parlare prima e vado diretta a playoff e qualificazione in Coppa Italia, esperienza vissuta una volta con le Vip e che vorrei assolutamente ripetere per la sua incredibile atmosfera. È tutto possibile, ma dipende da noi, da quanto lavoreremo e quanto lo vorremo come gruppo squadra. Poi – aggiunge – posso anche ritirarmi”. Error 404: pagina non trovata, affermazione non consona ad una giocatrice appena 28 enne. “La verità è che lo dico da un po’, ed è soprattutto per motivi lavorativi. Ero sicura che quella passata sarebbe stata l’ultima da giocatrice, ma poi ho visto un playoff di basket e quando ho sentito l’adrenalina prendere il sopravvento, ho che capito che… bè, non era ancora arrivato il momento”. Un altro stop che potrà attendere a lungo, come quello di Turetta, che di anni però ne ha qualcuno in più rispetto ad Alice. “La vedo in ogni allenamento, eppure – sorride – non riesco ancora a capire come faccia a correre il doppio di noi…”.
Foto: Carlo Silvestri