Dalla vittoria in campionato col Centrostorico Montesilvano alla laurea in “Diritto e management dello sport” brillantemente conseguita lo scorso 21 febbraio. Un’emozione dietro l’altra per Giorgia Petrelli, anzi la dottoressa Petrelli del Levante Caprarica, che ha discusso una tesi sul ruolo della donna nel diritto allo sport.
“Mi sono soffermata sulla questione di genere, ma dal punto di vista dirigenziale, non delle atlete. Essendo una tesi di diritto comparato, il confronto è stato con i sistemi di Stati Uniti e Germania. Con particolare riferimento a quest’ultimo, ho parlato di Kathleen Kruger, team manager del Bayern Monaco del triplete, unica donna nello staff del club ed unica donna presente nel gruppo Whatsapp dei giocatori”.
Ma poche ore prima della seduta di laurea, come dicevamo, c’era stata anche la vittoria in casa contro le abruzzesi.
“Sono sempre stata del parere che incontrare una squadra con zero punti in classifica presenta maggiori difficoltà rispetto a sfide dal vertice, perché possono insorgere cali o debolezze mentali difficile da gestire e confermo che col Centrostorico Montesilvano non è stato affatto semplice: fino al 3-2 per noi sono rimaste in partita, è una squadra molto cresciuta rispetto all’andata, ma nel finale ci siamo sbloccate e abbiamo centrato il bottino pieno. A chi dedichiamo la vittoria? Sicuramente a coach Campanile, con un forte abbraccio per il lutto subito”.
Tutti stretti intorno all’allenatrice, mentre si avvicina un derby da prendere con le pinze contro la Nox Molfetta.
“Quando conosci molto bene un’avversaria, le disattenzioni potrebbero essere dietro l’angolo esattamente come quando giochi contro squadre con pochi punti. In questo caso siamo quasi appaiate, motivo in più per cercare di far nostro lo scontro diretto e vedere poi la posizione finale, visto che la classifica è davvero molto corta a ridosso dei playoff e il Grottaglie ha una partita molto dura col Chiaravalle. Per noi, il fattore campo è sempre importante, ma proveremo a fare bene anche in trasferta: coraggio e “fame” non ci mancano di certo, e poi i nuovi acquisti sono sempre più integrati nel gioco”. Come sto io? Non ti nascondo che per me è stato un anno molto difficile, stare lontano dal campo non è mai stato facile ma la mia ambizione mi ha portata ad una scelta. Come dice sempre Lucy, anche lei intervistata all’interno della mia tesi, meglio fare una cosa al 100% che due al 50% e io mi sono concentrata tanto sulla carriera come allenatrice di calcio a 11, sport nel quale ho conseguito anche il patentino UEFA C. Da adesso, però, si ricomincia: è come se la laurea fosse stato il mio Capodanno. Cercherò di essere un po’ più presente per il Levante, perché mi mancano le ragazze e mi mancano le nostre risate durante gli allenamenti”.