Serie A

Dalila Cariello e il Bitonto: “Serie A, Under e scuola calcio: progetto che punta al per sempre”

“Ecco il Bitonto che conosco”. Questo il primo pensiero del direttore generale Dalila Cariello, dopo il 12-4 alla Lazio che ha riconfermato la leadership delle leonesse neroverdi.
“Ho visto che una squadra che entra in campo e sa quello che vuole. Una squadra che non guarda chi ha davanti, ma la porta, cosa che non è successa a Falconara: lì non siamo state reattive, era come se avessimo la sensazione di poterla perdere. Mentre il Bitonto che tutti amiamo è quello che sa fare davvero male, se vuole. Sono molto felice della reazione avuta”.

Intanto, la Divisione Calcio a 5 ha ufficializzato la data dei sorteggi della Final Eight (9 aprile), ultimo step prima del via ufficiale alla competizione che vede Lù e socie come campionesse in carica.
“Esserci di nuovo e aver raggiunto la qualificazione diretta è motivo di grande orgoglio. Peccato solo che non si sia giocata in Puglia, dove – non perché io sia di parte – è stato offerto uno spettacolo impagabile, tanto a Bisceglie che a Mola di Bari, in occasione della Supercoppa. Al di là di questo, sono certa che la squadra si farà valere e sarà un’esperienza bellissima anche quest’anno”.
Bitonto in doppio formato a Genova, visto che oltre alla prima squadra ci sarà di nuovo anche l’Under 19.
“C’è stato un momento molto difficile, coinciso col passaggio del portiere Mancini alla Virtus Cap San Michele. Ma ringrazio Alessia Colasuonmo, nuovo estremo difensore, che ci ha dato una grande mano e ci ha spinte ad andare avanti: queste ragazze lo meritano davvero e per loro sarà il giusto coronamento dopo un anno di sacrifici che vi assicuro non sono pochi per la loro età. Anche loro, come le atlete della prima squadra, sanno quel che vogliono e come fare per arrivarci”.


Dall’Under 19 alla neonata scuola calcio, che diventerà il fiore all’occhiello di una società sempre proiettata verso il futuro.
“Andare lontano è esattamente quello che ci eravamo promessi. Non volevamo essere una meteora, ma offrire continuità e lavorare perché il progetto Bitonto – in tutte le sue sfaccettature – fosse duraturo nel tempo. Ci saranno stagioni difficili, ma faremo in modo che ci sia un “per sempre” che passerà obbligatoriamente anche dalla scuola calcio. Anche se intorno abbiamo tante realtà sportive, ci abbiamo creduto e siamo riusciti ad avviare una squadra – femminile e maschile – che possa dare a tutti la possibilità di avvicinarsi al calcio a 5, allenandosi con gente competente come Grieco. Alessia – continua Cariello – è stata la nostra scommessa sia per la Serie A che per la scuola calcio e ha conquistato tutti con la sua simpatia e il suo savoir faire. Dopo la gara d’esordio con la Virtus Modugno, la cosa più incredibile è stato vedere tutta quella felicità negli occhi belle bimbe e dei loro genitori. Questo ci dà lo stimolo per andare avanti ogni giorno. Ringrazio Alessia Grieco, la coordinatrice Rossana Intini che sta facendo un grande lavoro e il presidente Silvano Intini perché ci dà carta bianca su tutto: osserva, ma ci lascia fare. Senza di lui, nulla sarebbe possibile. Né questo, né altri progetti-satellite che svilupperemo. Ci vorrà del tempo, ma ci stiamo lavorando col cuore perché questo è un tesoro da proteggere e da custodire”.


Aspetto sociale caro al Bitonto in tutte le sue forme, come testimonia la recente visita al reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari.
“Confesso di non aver dormito all’idea di varcare quella soglia, ma farlo mi ha regalato qualcosa di unico. Ringrazio i fondatori dell’Associazone Viaggiandocongianvito, genitori di un nostro piccolo concittadino che purtroppo non c’è più, per avermi dato la forza necessaria ad affrontare le mie paure. Mi sarei pentita, se non lo avessi fatto. Ho incontrato esseri indifesi che vivono condizioni che dovrebbero farci riflettere a lungo: non abbiamo idea di cosa sia davvero la sofferenza, non sappiamo per cosa valga la pena addolorarsi. A volte la vita ci passa accanto e neanche ce ne accorgiamo. Sembrerà una frase fatta, ma io da lì sono uscita cambiata. Cercheremo di avvicinarci più spesso a queste iniziative: per noi è nulla, per chi ci sta aspettando è tantissimo. E poi saremo sempre in prima linea quando si tratterà di aiutare la ricerca”.

Foto: Anna Verriello

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