Serie A

Arianna Pomposelli: “Il ruolo dell’Audace quest’anno? Dipende tutto da noi”

La Supercoppa come minimo comune denominatore tra la sua vita da calcettista e quella da allenatrice. Il primo titolo mai messo in bacheca da Arianna Pomposelli coincide infatti con quello di tante giovani atlete che sognano di percorrere la sua stessa carriera.
“Curiosa come cosa, no? Da giocatrice il mio primo titolo è stata proprio una Supercoppa. Con Montesilvano, Olimpus e Kick Off ho vissuto emozioni indimenticabili, ma raggiungere questo traguardo con queste ragazzine incredibili mi ha permesso di assaporare la vittoria in un modo diverso, nuovo. Dopo due finali disputate, aver contribuito a portare l’Audace Under 19 ad un punto così alto è entusiasmante: le ho conosciute come squadra compatta che aveva voglia d’imparare a masticare futsal, poi le ho viste mettere in pratica dei principi tattici che ho potuto trasmettere nei mesi di lavoro insieme e infine andare a vincere, è stato e continua ad essere un bel percorso”.

A Leinì, prima lo svantaggio e poi la grande rimonta.
“L’emozione ci stava giocando un brutto scherzo, per alcune si era trasformata in nervosismo. Ho vissuto anch’io da giocatrice momenti così, volevo aiutarle a rimanere in partita e così ho chiesto un time out. Sono rientrate in campo con un piglio diverso, con più tranquillità e consapevolezza dei loro mezzi. Sono fiera di ognuna di loro, hanno fatto una partita incredibile, dalle ragazze sugli spalti a quelle che hanno contribuito giocando pochi minuti, a quelle che con tanti minuti sulle gambe hanno continuato a dare tutto, a quelle che si sono guadagnate quella finale ma sono rimaste fuori per età. D’altronde quando si raggiunge un obiettivo è il collettivo ad avere funzionato, e penso che in questo caso ognuna abbia svolto alla perfezione il suo ruolo, staff compreso. Dopo la partita, ho chiamato mio padre (l’allenatore Alessandro Pomposelli, n.d.c), il re della fase difensiva – ride -. Per la prima volta non sono stata più la figlia che chiedeva consiglio: lui è sempre il maestro, ma c’è stato un vero confronto tra allenatori”.

Torniamo ora alla Pomposelli giocatrice e al suo terzo anno con l’Audace Verona iniziato da appena due (difficili) giornate regolari.
“Se il Bitonto nell’ultima domenica è – ad oggi – troppo più forte di noi, penso che col Falconara il risultato sia stato bugiardo: sullo 0-1 a pochi minuti dalla fine, dovevamo provare a recuperarla e ci siamo presi dei rischi, ci è andata male e ne abbiamo incassati altri due. Ma ce la siamo giocata colpo su colpo, è mancato davvero poco per strappare un pareggio alle campionesse d’Europa. Nel frattempo, vediamo le nostre piccole farsi le ossa in Serie A: ci vuole tempo perché un seme si trasformi in un albero, ora è presto per pensare ai risultati, ma puntare sui giovani ha un peso specifico importante in chiave futura, e sono contenta di poter partecipare attivamente a questo processo”.

Domenica di nuovo in casa contro il neo-promosso T&T Royal Lamezia.
“Il campionato è molto equilibrato ogni partita ha una storia a sé. A mio parere questi tre punti sono alla nostra portata così come alla loro, per cui parlerà il campo e basta. Io posso solo dire che – per quanto dura – sarà fondamentale fare risultato. Il ruolo dell’Audace in questo campionato? Sta a noi decidere se vogliamo essere al di sopra delle nostre aspettative o limitarci alla proiezione che gli altri potrebbero avere su di noi dopo l’ultima stagione. Allenandoci in un certo modo e affrontando le partite con strumenti importanti in mano – chiosa – possiamo fare un buon percorso”.

Foto: Federica Arca (Audace Wave)

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