Serie A

FINAL FOUR – Ludovica Coppari e la semi: “Gara ad altissima intensità, daremo tutto”

Coppari

Da quando è uscito il sorteggio, Ludovica Coppari non pensa ad altro. Pescara-Bitonto: questa la semifinale al cardiopalma che chiuderà la prima delle due giornate della Final Four di Bisceglie. Ancora il PalaDolmen a far da cornice, ma un finale da riscrivere rispetto alla precedente edizione durata il tempo di una sola gara contro lo Statte.
“Partiamo dal presupposto che non sarebbe stata facile in alcun caso – esordisce la numero 4 – e questa è probabilmente la partita più tosta, ma è pur vero che a me cambia poco, perché per arrivare in finale devi comunque affrontarne due su tre. L’anno scorso, essere capitate in quella che sulla carta era la parte più facile del tabellone, non ci ha portato certamente fortuna. Perciò a me sta bene così, con l’avversaria scelta dal fato”.
Anche se viene naturale, alla vigilia di una sfida, tornare ai precedenti che l’hanno contraddistinta (per la cronaca tre pareggi e una vittoria per le biancazzurre), Coppari preme il tasto reset e guarda solo alla gara del 22 aprile alle ore 20:30.
“Dobbiamo lasciare da parte il campionato e ripartire da zero, perché questa sarà una manifestazione a sé in cui i dettagli faranno la differenza e il risultato è secco. Il Bitonto è il Bitonto – continua la sua analisi – per cui mi aspetto una partita ad altissima intensità: in palio c’è la finale e noi, come loro, stiamo lavorando molto bene e lotteremo su ogni pallone”.

Così come le grandi, anche le piccole si preparano alla Coppa Italia di categoria, a Molfetta, 24-25 aprile.
“Felicissima per loro che hanno guadagnato questo traguardo, in molte per la prima volta. Comunque vada, sarà un’esperienza bellissima da vivere: auguro a tutte di divertirsi, di godere di ogni momento e di mettercela tutta. Uscire dal campo tra i rimpianti è la sensazione più brutta per una giocatrice, ma quando sai di aver dato tutto puoi stare tranquilla che il risultato arriverà di conseguenza”.

100%, senza avere rimpianti. Il motto vale anche per le sorelle maggiori del Pescara: alla Coppa Italia si arriva in soli due passi, ma chi conosce questo sport sa quanto sarà faticoso tentare l’impresa.
“Essendo molto auto-critica, mi è già successo di pensare che avrei potuto dare di più, ma stavolta – una volta sentita la sirena – voglio guardare il tabellone sapendo che non solo io, ma nessuna di noi, avrebbe potuto fare meglio”.

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