“Calcio a 5 vs calcio a 11: 1-1, palla al centro”. È con una tesi sulle differenze metaboliche e strutturali tra le due discipline che Giusy De Marco completerà il percorso di studi in Scienze Motorie, secondo importantissimo traguardo (quasi raggiunto, lunedì la discussione), dopo la prima convocazione in Nazionale. Cosa manca alla stagione della calabrese ormai di casa a Molfetta? Semplicissimo, anzi no: difficilissimo. Perché con le giornate restanti (e i punti da queste messe in palio), la strada della biancorossa potrebbe portare ovunque.
“La situazione è particolare perché dipende allo stesso modo da noi e dagli altri: se sbagliamo, ci aspettano i playout, se facciamo bene e le altre sbagliano, ecco che si potrebbe aprire anche lo scenario dei playoff. E tutto questo mentre le tesi di laurea devono ancora arrivare…”, sorride.
Troppi pensieri. È per questo che Giusy ha scelto di esultare in un modo particolare: si siede al centro del campo, incrocia le gambe e si tappa le orecchie. Lo ha fatto anche contro la Vis Fondi, in occasione del pesantissimo 2-1 messo a segno davanti alle telecamere di Sky.
“È come se volessi spegnere la mente, almeno per un attimo. In generale sono una persona che rimugina molto, specie sugli errori, allora cerco di darmi equilibrio pensando a non lasciarmi trascinare troppo dall’entusiasmo quando accade qualcosa di bello e, al contrario, a non buttarmi troppo giù quando qualcosa non va come vorrei. Tornando sull’ultimo match – continua – vincere col Vis Fondi è stato importante, ma non più degli altri passi fatti fino ad oggi e di quelli che dovranno ancora arrivare per definire la nostra stagione”.
Trasferta in casa del Pescara e visita del Pelletterie al PalaPoli: si chiuderà così la regular season del Molfetta.
“Strappare punti alla prima della classe sarebbe un sogno, ma noi i sogni li costruiamo con gli occhi ben aperti: sappiamo chi abbiamo di fronte, ne abbiamo massimo rispetto e stiamo preparando la partita sperando di riuscire a replicare tutto sul campo”.
Con ancora più convinzione, poi, De Marco attende il Pelletterie della corregionale calabrese Pamela Presto.
“Credo che l’allenatrice sia il loro vero punto di forza. È vero che la squadra è in una fase di flessione, ma vederla così potrebbe essere un’arma a doppio taglio rispetto all’obiettivo del riscatto che ci siamo prefissate: quell’1-0 subito in Toscana dopo aver sudato le fatidiche sette camicie ci ha fatto soffrire, entrambe abbiamo atteso un passo falso da parte dell’altra e alla fine abbiamo avuto la peggio, ma ora voglio una rivincita sia personale che collettiva, su un campo che conosciamo e trascinate dal nostro pubblico. Mi verrebbe da dire anche con una rosa al completo, ma – sorride amara – finché non vedrò rientrare Federica Marino, pilastro insostituibile, non saremo mai del tutto la Femminile Molfetta che vorrei”.