Serie A

Bitonto, Luciléia e la Final Four: “Non vedo l’ora di giocare (e allenare)”

Bitonto

Un anno da spettatrice in panchina a causa di un infortunio rimediato poco prima della Final Eight e ora il grande ritorno, stavolta in Final Four, come bocca di fuoco di un Bitonto che continua a volare sulle ali dell’entusiasmo. Luciléia Renner Minuzzo c’è e alle sue spalle c’è la spinta di una città intera. La presenza sicura di centinaia e centinaia di neroverdi pronti all’invasione festosa (e pacifica) del PalaDolmen di Bisceglie, l’emozione della seconda Coppa consecutiva in A con la maglia delle leonesse e la partecipazione da debuttante in Under 19: è vero che per la numero 10 certe sensazioni non hanno il sapore della novità, ma anche “The Queen” ha bisogno di prendere un bel respiro prima di iniziare a parlare di quel che sarà.

“Personalmente non vedo l’ora di giocare, visto il personale stop nella scorsa edizione. Credo che tra le 4 semifinaliste non ci sia una vera e propria favorita. Abbiamo tutte le stesse possibilità di spuntarla e in ogni caso sarebbe stata una grande sfida, ma – aggiunge – col Pescara ci sarà innegabilmente un pizzico di brio in più: lo dice la classifica, perché saremo seconda contro prima, e lo dicono i nostri precedenti all’insegna dell’equilibrio. Lo spettacolo è assicurato”.
5 Coppe in bacheca per Nicoletti, 3 per Lù che ha già trionfato sol Sinnai, con la Lazio (nell’anno dei suoi 100 gol in una sola stagione) e con l’Olimpus Roma: la generazione di fenomeni classe ’83, però, non si sente affatto appagata. E la “fame” cresce davanti alla nuova avventura che vedrà Luciléia anche nei panni di guida tecnica dell’Under 19 che calcherà il palcoscenico di Molfetta per la corsa alla terza coccarda della categoria.

“È un’emozione diversa per me – racconta -, andrò lì per la prima volta come allenatrice di una squadra al suo debutto in Final Four quindi non so bene cosa aspettarmi, ma spero di vivere al massimo ogni momento. Quale delle due competizioni sarà più dura? Affrontare il Pescara è tosta, ma – scherza Lù – ti assicuro che anche gestire queste ragazze non sarà una passeggiata…”.
Battute a parte, gli occhi della numero 10 scintillano quando si parla di Coppa Italia. Il fuoco sacro della competizione brucia più che mai ed è forse anche il segreto della sua eterna giovinezza.
“Non siamo in casa, ma questa è la nostra regione e Bitonto è la città che rappresentiamo e per la quale giocheremo mettendo in campo tutto quel che abbiamo. I tifosi che ci seguono sin dal primo giorno sono sempre stati la nostra forza e contiamo su di loro anche al PalaDolmen. Essere in Coppa Italia è un sogno per noi, ma sognare accanto a loro è ancora più bello”.

 

 

 

 

To Top