Serie A

Dal Bitonto alla Nazionale di Beach Soccer, Tempesta: “Anno oltre le aspettative”

Tempesta

Sarebbe bastato un solo gol per prolungare la stagione raggiungendo una storica semifinale. Sarebbe stato il giusto premio per il solito stupendo pubblico e per l’impegno di tutta la società. Sarebbe stato fantastico, sì. Ma a volte la storia non è quella che abbiamo già scritto in cuor nostro e così è stato per la Marbel Bitonto, uscita – pur senza essere sconfitta – in gara-2 dei quarti dei playoff.
“È stato doloroso perché all’andata avevamo la partita in mano, ma – racconta Mariagiovanna Tempesta – vuoi per il caldo, vuoi per le poche rotazioni, nella ripresa abbiamo avuto un  calo fisico; in casa, invece, è successo il contrario e ci siamo fatte cogliere di sorpresa all’inizio, prima di rimetterci in corsa. Se nell’ultimo minuto avessimo potuto giocare con la stessa intensità che ci aveva portate al pareggio, e in parità numerica, sono sicura che saremmo riuscite a passare”.


Per tante delle neroverdi è stata l’ultima gara prima di un lungo periodo di riposo, per Tempesta invece il moto è perpetuo e passa dai campi da futsal a quelli di Beach Soccer, grazie alla prima convocazione in Azzurro della sua carriera. First reaction? “Choc”, direbbe qualcuno.
“Mi sono chiesta perché proprio io, pensavo fosse uno scherzo di Tardelli. Poi è salita l’emozione. È stata una bella esperienza, soprattutto per me che non conoscevo bene la disciplina, ma mi tuffo volentieri in tutti i tipi di sport. A parte il fatto che si giochi 5 contro 5 e il portiere possa tenere palla per 4 secondi, non ci sono altri punti di contatto con il calcio a 5. La porta è larga 7 metri , è stato difficile ambientarmi e poi fa davvero molto caldo – sorride ancora, di ritorno dal Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia. – Non mi aspettavo fosse così pesante, mi sono divertita, ma ora mi serve davvero un po’ di riposo”.

10 mesi di allenamenti ininterrotti, anche due volte al giorno, per raggiungere terzo posto in campionato, Final Eight e playoff.
“Nonostante tanti acquisti di spessore ad inizio anno, non mi sarei mai aspettata tanto. Sicuramente una buona classifica, ma non così in alto e non con determinati risultati: ripenso al pareggio alla prima assoluta col Pescara, poi replicato in casa e alle gare col Falconara in cui comunque te la sei giocata con la capolista. Forse nel finale ci sono stati un po’ troppi alti e bassi, ma non avevamo probabilmente il giusto numero di elementi per poter fare di più”. L’ottima stagione lascia comunque un sorriso sulle labbra di Tempesta, “ma il più felice sarà papà – conclude con una risata – che da domani la vedrà h24 in azienda”.

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