Spettatrici per una domenica, ma a lavoro a testa bassa per tutto il resto della settimana in vista della triade Statte (sabato 29 in trasferta), Bitonto (2 febbraio in casa) e Città di Falconara (altro recupero tra le mura amiche, in programma per il 10). Nessuno aveva detto che sarebbe stato facile, ma al Padova – dalla neoarrivata Alba Diaz fino all’ultima delle veterane – sono tutte pronte a scommettere su un miglioramento, come già si era visto nella prima parte del derby col Granzette.
“Per 20’ effettivi abbiamo assaporato il gusto della vittoria contro una grande squadra – commenta l’ex Città di Taranto – e poi abbiamo retto sul pari anche nei primi 10’ della ripresa, ma questa categoria richiede concentrazione fino alla sirena, mentre a noi è venuta a mancare dopo il gol dello svantaggio. Ci stiamo lavorando, ogni partita ci serve per fare esperienza e per diventare un gruppo sempre più unito e forte. Cosa posso portare al Padova? Piano piano, entrando nel gruppo e familiarizzando con la categoria, posso dare tanto e insieme possiamo creare qualcosa di bello, che sia la prima vittoria o la salvezza a fine anno”.
Non ricorda bene, Alba Diaz, quando ha iniziato a giocare a calcio a 5. Quel che sa con certezza, però, è che il pallone ha sempre fatto parte della sua vita.
“Forse avevo 2, 3 o 4 anni. Non so di preciso, ero comunque molto piccola. Vedevo mio fratello che ha 6 anni più di me giocare in paese e lo imitavo naturalmente. Ho scelto sempre il futsal prima di tanti altri sport che ho praticato nella mia vita, ma non ho ma mai pensato che potesse diventare il mio lavoro, portandomi addirittura a vivere in un altro paese”.
E invece eccola qui: in Italia dal 2016, anno della firma col Salento Women Soccer, poi solo futsal fino al sì col Padova, qualche settimana fa, per la prima volta nella categoria regina del femminile.
“Da quando sono arrivata qui, ho sempre giocato in A2 guardando alla A come un sogno più o meno raggiungibile, che con tanto impegno alla fine si è realizzato. Ovviamente si tratta del campionato più difficile mai affrontato: devo dire che quest’anno il girone C della serie A2, quello dal quale provengo, è molto competitivo e ha tante squadre pronte a fare il grande salto, ma la serie A è fatta di esperienza, di tecnica, di tattica, di grandi nomi e grande futsal, niente di paragonabile a tutto il resto. A Padova in particolare – chiude la spagnola – mi sto trovando bene perché mi piace tanto il lavoro sul campo e qui si suda parecchio: è una società che mi ha dato una grande opportunità e proverò a non lasciarmela scappare”.
Foto: Denise Nicolato