Serie A

Silvia Confessore e l’emozione della prima in A: “Grazie TikiTaka”

silvia confessore

Prima in casa in Serie A.
Prima vittoria casalinga.
Primo gol in A per Cialfi.
Prima gara in A per Confessore.

Potrebbe essere denominata “la notte delle prime”, la quarta gara di campionato del TikiTaka Francavilla.
Per Silvia Confessore sarà sicuramente stata la sera dei miracoli. “Esordire nella massima serie, alla mia età, con soli cinque anni di futsal alle spalle, solo a pensarci, ha dell’incredibile“.
L’emozione viaggia ancora sulle corde della voce di di Silvia, vento che non ha ancora poggiato i piedi a terra da domenica. “E’ mancato solo il gol, il primo gol in A, per rendere perfetto un pomeriggio comunque indimenticabile. Dopo quattro partite, ho avuto finalmente la mia occasione per scendere in campo, ne avevo una voglia matta. Letteralmente non vedevo l’ora. E che emozione!

Mentre scrivo, mi trovo seduta in un poliambulatorio medico, circondata da camici e scartoffie varie, mentre i Coldplay risuonano per tutta la struttura. Ma la mente torna a domenica, agli spalti di un PalaRoma gremito per l’occasione. Vedo Marco Tiberio, il presidente, pronunciare con orgoglio ed emozione i nomi delle sue, uno ad uno, con la distinta stretta tra mani ondeggianti come la California, accompagnato da un applauso ad ogni invocazione, quasi come fosse una liturgia.
Le note di Sirius scandivano e scaldavano l’aria tutt’intorno, capaci di caricare di energia buona ogni cuore giallorosso.
Normalmente aprono le danze dei Chicago Bulls, qui hanno fatto da colonna sonora alla storia del Francavilla.

La immagino Silvia, seduta sui seggiolini della panchina, sostenendo le sue azione dopo azione, attendendo pazientemente il momento del gran ballo.

Un gol dopo l’altro, si materializza sotto i piedi della giallorosse una domenica da ricordare. È il secondo tempo quando arriva, per Silvia, l’occasione di marcare un punto indelebile della sua storia, non solo sportiva.

Non lo dimenticherò mai. Quando ho lasciato la casacca alla mia compagna, il primo passo sul parquet, il primo pallone toccato in una gara ufficiale nella massima serie. Non riesco a descriverti l’emozione, ma assomiglia molto alla felicità. Per me poi, che sono francavillese nell’animo, ha tutto un valore speciale. Voglio ringraziare uno ad uno tutti i nostri sostenitori, tutti i presenti sugli spalti.

Hai sentito i boati ad ogni gol? Da brividi. Ci sostengono davvero tante persone a Francavilla, siamo tutti una grande famiglia. Pensa che il lunedì successivo ho ricevuto tanti messaggi dei nostri amici tifosi, nei quali piovevano tanti complimenti e tutti non vedono l’ora di vivere la prossima partita“.

Seppure in poco tempo, la cittadina adagiata sulle rive dell’Adriatico, ha imparato a conoscere, sostenere e amare la realtà calcettistica locale. Tanto del merito va alla dirigenza capitanata da Marco Tiberio. Un altro merito che il Presidente sicuramente ha è tutto personale per Silvia. “È stato lui a farmi conoscere questo mondo, ad introdurmi nel futsal e nel Francavilla. Abbiamo iniziato insieme e se sono arrivata fin qui, anche se non più giovanissima, lo devo a lui. Lo ringrazierò per sempre per aver creduto e credere in me giorno dopo giorno“.

L’inizio della storia del Francavilla va di pari passo con quella di Confessore nel calcio a 5. Assieme ad Ilaria, la sorella, sono state le prime calcettiste ufficializzate nella rosa degli albori. “Giocare con mia sorella è un onore. E, anche se ora le non scende in campo con me, è la mia maggiore sostenitrice. Con lei, tutta la mia famiglia. È bello poter condividere questa mia passione e i miei traguardi con gli affetti di casa, non ha prezzo“.

Nonostante le prime quattro gare, il TikiTaka sta ancora scaldando i motori, a sentir parlare la numero 19. “Siamo un gruppo meraviglioso. Voglia ed esperienza si combinano in un mix vincente. Oltretutto, abbiamo ampissimi margini di miglioramento. A livello personale, soprattutto, so che posso crescere ancora tanto, con e grazie alle mie compagne di squadra che non mancano mai di aiutarmi e sostenermi. Sono loro a spronarmi e con loro trovo la giusta motivazione. Nonostante la stanchezza che nasce dal dover coniugare lavoro e futsal“.
Non chiamatelo solo sport.

Non ho potuto fare la preparazione pre campionato come avrei voluto, il lavoro purtroppo mi ha portato via tanto tempo. Per questo, negli allenamenti del pomeriggio, arrivavo sempre mezz’ora prima per cercare di ridurre il gap di preparazione. Non sono mai mancati incoraggiamenti e pacche sulle spalle dalle mie compagne. Ero sola in quei momenti, ma senza essere mai sola davvero“.

Affiatamento e complicità, in uno spogliatoio che ha conosciuto una nuova lingua: il portoghese brasiliano. ” È divertente. Il mio livello di portoghese? Pasarinho“. Ride, e io con lei. Dovrei impararla questa lingua penso. E forse lo pensa anche lei.

Ma ora i pensieri sono tutti rivolti al primo derby d’Abruzzo per il TikiTaka. C’è sempre una prima volta dietro l’angolo. “È un onore per me poter prender parte ad una gara del genere. Loro, il Pescara, soro sono campionesse, sono le detentrici del titolo e hanno tanta storia. È una squadra tosta da non sottovalutare mai. Però, c’è sempre un però. Scenderemo in campo sicure e giocheremo a viso aperto. Con rispetto ma diremo la nostra. Sono certa che sarà una partita divertente, possono succedere grandi cose“.
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, penso.

Ma nessuna paura per le giallorosse. “È un sentimento che non ci appartiene. Vogliamo giocare, divertirci, crescere sempre più e diventare “grandi”. Il primo obiettivo è salvarci certo, ma…

C’è sempre un ma. Lo sostengo da sempre. Una piccola particella di discorso capace di smuovere le montagne, capace di portare una città intera in giro per l’Italia al seguito di un gruppo di giocatrici che vuole continuare a scrivere la storia, la propria storia.

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