Coppa della Divisione

Elvira Perruzza, gara da ex col Kick Off: “Se segno, non esulto”

Al San Biagio Monza le hanno dato subito il numero 10 sulle spalle ed Elvira Perruzza ha ripagato la fiducia con una doppietta da fuoriclasse nella vittoria che ha sancito il passaggio di turno contro il Duomo Chieri. Un esordio da incorniciare, prima del secondo turno che la riporterà in casa Kick Off, squadra lasciata proprio in estate dopo 8 anni e 2 Coppe Italia messe in bacheca.
“Volevo rimanere in zona per raggiungere altri obiettivi lavorativi, ma avevo perso gli stimoli giusti per restare dov’ero. Così ho scelto il San Biagio Monza: qui ho ritrovato Maria Pagliarulo (anche lei ex all blacks, n.d.c) non solo come portiere, ma anche come mister in seconda. È un’amicizia che va avanti da anni e che ha sicuramente contribuito nella mia decisione finale, giocare con lei è emozionante”.

Cambia la categoria (dalla A alla A2), cambia la quotidianità che l’ha accompagnata fin dal suo arrivo in Lombardia e cambierà anche la sua storica esultanza (“basta con la capriola, sto pensando a qualcosa che la superi”), ma Perruzza si dice prontissima alla nuova avventura.
“Sinceramente – almeno in questa fase iniziale – non ho notato grandi differenze a livello sportivo: quest’anno tante giocatrici, anche straniere, si sono rimesse in gioco in A2 e questo ha innalzato sicuramente il tasso tecnico. Mi aspetto un campionato altamente impegnativo, in cui il San Biagio Monza avrà le carte in regola per fare bene. Ci sono stati un paio di innesti, ma – continua la laterale – il gruppo è già unito: sarà un anno di grande serenità, anche fuori dal campo, in cui imparerò tante altre cose che non ho avuto modo di conoscere negli anni precedenti”.

Elvira Perruzza

Il 6 ottobre il debutto in campionato (di nuovo contro il Duomo Chieri), prima però il secondo turno di Coppa della Divisione che Perruzza giocherà da ex a Gorgonzola.
“Del mio Kick Off in realtà è rimasto pochissimo e questo sarà un vantaggio psicologico, ma sarà ugualmente una partita che vivrò col cuore in gola. Se festeggerò in caso di gol? No, il passato si rispetta. Ringrazio la società bianconera perché senza la sua chiamata non sarei mai arrivata a Milano, ma le situazioni si evolvono e sarebbe anormale se così non fosse. Infine – chiude – in bocca al lupo alle mie nuove compagne di squadra per un anno ricco di soddisfazioni”.

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