Futsal

Toscana, amarezza Coccia: «Episodi decisivi nel finale»

Il tecnico toscano dopo il 3-5 incassato dal Veneto nella finalissima di ieri a Bari: «Hanno saputo rivedere le criticità del primo incontro e migliorarsi, non si sono mai scoraggiati. Grazie comunque a tutte le mie giocatrici per questa esperienza»

Fa male, decisamente male, pensare di aver perso una finale quando era praticamente nelle tue mani a un giro di lancette dalla fine delle ostilità. Ma il verdetto è inesorabile e inappuntabile: a vincere il Torneo delle Regioni 2017 versione futsal in rosa è stato il Veneto, che ha saputo battere una Toscana fermatasi sul più bello. Non è bastata un’ulteriore prova di forza della giocatrice simbolo di questo torneo, Giulia Teggi, a segno con tre gol d’autore. Qualche errore di troppo nel finale ha condannato alla sconfitta una Toscana giunta al momento clou del torneo senza la squalificata Biagiotti e con diversi acciacchi in rosa, che alla fine hanno avuto il loro indiscutibile peso specifico nell’economia del match disputato al Palaflorio di Bari. Ma il tecnico Roberto Coccia può comunque applaudire le sue giocatrici per il cammino offerto in Puglia, che ha dato lustro a una regione intera. Peccato per la ciliegina finale, ma i motivi per ritenersi quantomeno meno amareggiati ci sono tutti. Eccola la disamina del tecnico toscano dopo il 3-5 subito dal Veneto ai tempi supplementari: «È uno sport caratterizzato da episodi, oltre che dalle qualità dei giocatori. A un minuto dalla fine bisogna vedere come e che piega prendono questi fattori. In questo caso c’è stato un tiro e un palo, la giocatrice si è trovata lì e ha pareggiato. Il merito del Veneto è stato non scoraggiarsi dopo l’espulsione del portiere e l’inferiorità numerica. Non aver preso gol in questa situazione ha dato loro morale. Noi non avevamo Paula infortunata nel momento in cui attaccavamo 4 contro 3 – spiega Coccia – è l’unica giocatrice che ha la caratteristica di saper imbucare la palla. Questo insieme di fattori ha gestito questi due minuti che ha caratterizzato l’ultima fase di gioco. Comunque onore a loro per averci creduto, hanno offerto una prova di intensità e qualità».

Un Veneto totalmente cambiato dopo l’8-2 subito nel girone di qualificazione dalla stessa Toscana: «Ho la convinzione che abbiamo insegnato noi a loro come batterci. Quel risultato rotondo, la pressione alta e altre cose del primo incontro, tutte cose che il Veneto poi ha rivisto. Ieri sono state molto più timide nella fase iniziale dell’altezza della pressione». E alla fine non resta che consolarsi con il secondo posto: «Il più fastidioso, sì, ma dev’essere un punto di partenza per programmare con le squadre del regionale il futuro di questo movimento. Queste sono grandi opportunità per fare sport di alto livello e dimostrare quanto si è donne in questo caso. Nel nostro caso specifico, sono state donne eccezionali. Io ho detto loro che sono state 12 leonesse e così è stato, dal primo all’ultimo minuto di tutte le partite». Prima ed ultima esperienza per Roberto Coccia nel femminile? Prima sì, ultima non è detto: «Questa esperienza all’inizio per me era un salto nel buio, un volermi mettere in gioco. Ne esco arricchito ed impreziosito su vari aspetti tecnici e umani. Spero e credo di aver trasmesso qualcosa a queste ragazze per capire dove possono arrivare, a mio modo di vedere molto in alto. Io ancora nel femminile? Non lo so, però un’esperienza del genere mi ha dato lo stimolo di tornare, anche se ancora non so a quale livello».

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