Sinnai, Guaime cuore di capitano: «Ognuna di noi darà il 101%»

La leader storica delle campidanesi a poche ore dal return match di semifinale scudetto contro l’Olimpus: «Sappiamo bene chi abbiamo di fronte, dovremo fare la partita perfetta».

Non è facile e lo sa bene, perché di fronte c’è la squadra costruita per vincere tutto. Ma il Sinnai di capitan Guaime ha la pellaccia dura e la gara d’andata contro l’Olimpus, capace di imporsi sul famigerato “campo piccolo” sardo per 5-6, dimostra che le isolane ci sono. Tuttavia la corazzata di Roma Nord gioca in casa e un vantaggio – seppur minimo – ce l’ha, cose che forse non rendono i pronostici equiprobabili, ma che impongono “semplicemente” a tutte le giocatrici del Sinnai di sfoderare la famosa partita perfetta. I nomi dell’Olimpus sono ben noti agli addetti ai lavori e quindi a Waleska Guaime & C. Di presentazioni ne servono poche, di parole pure: il Sinnai deve fare i fatti e deve farli bene, perché domani è la classica gara da dentro o fuori, quella che non ti concede ulteriori appelli in caso di ko. Il comparto straniero del Sinnai è di quelli validi, urca se lo è. Nomi come quelli di Vanessa, Peque, Gasparini e Ribeiro a difesa dei pali suggeriscono legittime speranze di conquistare il pass per la finale. Niente è deciso, tutt’al più i pronostici appaiono leggermente incanalati. Ma il bello dello sport è proprio questo, trasformare il difficile in opportunità. Se poi ci si aggiunge un pizzico di voglia di rivincita, la gara di domani tra Sinnai e Olimpus non può che assumere dei contorni sempre più avvincenti. Perché fu sempre l’Olimpus a togliere al Sinnai la gioia di alzare la Coppa Italia in quel di Bassano del Grappa. Una specie di bestia nera in piena regola.

Waleska, l’andata ha dimostrato – qualora ce ne fosse bisogno – che il Sinnai ci sarà fino alla fine. Ma cosa non ha funzionato in Sardegna?

«Ci è mancata precisione in alcune situazioni e siamo state un po’ disattente. Però è stata una partita di grande intensità e capovolgimenti di fronte. Alla fine il 5-6, secondo me, non racconta di particolari criticità da noi accusate. Quando giochi su ritmi così elevati per tutta la gara è difficile non commettere errori».

Quanto credete all’impresa?

«Se non ci credessimo, neanche partiremmo per Roma. Ci credevamo anche in finale di Coppa, anche se lì avevamo le nostre giocatrici più importanti spremute al 100%, ci crediamo domani. Andiamo da loro per giocarcela, consapevole di aver di fronte un signor avversario. Ci giocheremo le nostre carte fino all’ultimo come abbiamo fatto all’andata, dove qualcuno forse si aspettava una nostra sconfitta con un margine più ampio»

Come si può battere questo Olimpus?

«Con il gioco di squadra. I singoli forti li hanno loro e i singoli forti li abbiamo noi. Vincerà il collettivo che si dimostrerà più unito e chi farà meno errori. Ho letto in questi giorni un sacco di articoli, inerenti anche alla sfida tra Montesilvano e Ternana, che dicono che alla finale accederà chi sbaglia meno, per l’appunto. Penso sia una grandissima verità».

Chi toglieresti alla squadra di Roma Nord?

«Direi subito Taty e Luciléia, ma loro hanno tante grandi giocatrici. Anche chi gioca meno dà il suo, vedi Siclari che, forse non ha giocato tantissimo all’andata, ma che quando è entrata ha subito preso il palo dimostrando di non essere meno pericolosa delle altre. Hanno un collettivo formato da almeno 8 giocatrici che sono sullo stesso livello, quando sei in campo devi stare attenta ad ognuna di loro e pensare più a quello che fai tu, senza farti travolgere emotivamente dall’importanza della partita. Questo è molto importante».

Tutto l’ambiente Sinnai è carico al punto di giusto?

«Sì, sappiamo di giocarci una stagione intera, consapevoli che per arrivare soddisfatte a fine gara bisognerà dare il 101%. Ognuna di noi dovrà dare tutto quello che ha, per sé stessa e per la compagna che le gioca accanto. Anche chi non giocherà o chi giocherà meno dovrà dare il suo apporto. Solo se tutti i componenti dello staff faranno questo potremo uscire soddisfatte da quel campo».