Futsal

Jasnagora, Piras segna la strada

Piras, Il portierone della formazione sarda sull’avvio incerto in campionato: «C’è ancora tanto da sistemare, specie lì davanti. Ci esponiamo troppo alle ripartenze. Per raggiungere risultati importanti ripartiamo dal nostro gruppo»

Una partenza più che positiva per la Jasnagora, poi una improvvisa virata verso il basso che qualche domanda ha lasciato in essere, com’è giusto che sia per una squadra costruita ufficialmente per salvarsi tranquillamente, anche se in realtà – e non si può negare – tra gli obiettivi c’è anche quello di provare a puntare qualcosa di più prestigioso. Il tutto certificato dalla sconfitta di domenica contro la Coppa d’Oro. La compagine sarda di mister Fadda ha tanto da lavorare. Interrogativi sì, d’accordo. Ma ci sono anche le certezze dalle quali ripartire. Tra queste c’è Anna Piras, portiere che ha bisogno di poche presentazioni e che rappresenta sicuramente uno dei fiori all’occhiello del mercato condotto dal presidente Fabio Ledda. Piras ha esperienza da vendere, sa come si esce da momenti come questi. La sua ricetta è molto semplice: lavoro, lavoro, solo lavoro. E un gruppo unito, quale conditio sine qua non per affrontare di petto ogni situazione. La forte guardiana dei pali Jasna non si nasconde dietro un dito, questa squadra deve lavorare tanto. Essere più cattiva e più lucida davanti, cominciando a macinare punti con regolarità. Perché qui il tempo passa e la processione cammina spedita, tempo da perdere non ce n’è più.

Partite bene, poi la flessione. Ultima la sconfitta interna contro la Coppa d’Oro. Cos’ha questa Jasna che non va? Cosa vi manca per trovare un po’ di continuità?

«Abbiamo ancora tante cose ancora da sistemare. Creiamo tanto ma non riusciamo a finalizzare. Ci manca quella giusta cattiveria sotto porta. In queste partite molto equilibrate sbloccare per prime la partita è fondamentale, invece spesso ci troviamo a rincorrere e ci esponiamo a ripartenze».

La società ha fatto dei sacrifici importanti per disputare un campionato dove togliersi, possibilmente, molte soddisfazioni. Quale può essere il tetto massimo di questa Jasna?

«Sicuramente la società ha operato nel migliore modo possibile sul mercato e tutti i giorni cerca di metterci nelle migliori condizioni per dare il massimo nonostante le tante difficoltà che incontra, tra tutte quelle legate alle trasferte».

Di certo un vostro punto forte è il gruppo, meravigliosamente unito. Si riparte da quello per macinare con regolarità?

«Certo, è il punto di partenza per ottenere qualsiasi risultato. Dalle esperienze passate ho capito che senza un gruppo unito non si raggiungono grandi risultati. Viceversa un gruppo unito fuori e dentro il campo, anche sotto l’aspetto degli intenti e della voglia di vincere può fare grandi cose. Anche in condizioni ambientali difficili».

Un tuo parere sul vostro girone? L’impressione che regna sovrana è che regni assoluto equilibrio, motivo in più per sognare un po’ più in grande.

«Grande equilibrio, sì. Anche se ogni squadra, almeno tra quelle che abbiamo già incontrato, ha la propria peculiarità diversa dalle altre. C’è sicuramente la squadra che ha più qualità, quella che ha più quantità, quella più tattica e quella più fisica. Il risultato è questo girone dove in pochi punti sono racchiuse tante squadre, dove le partite finiscono in parità e con pochi gol di scarto, dove ogni squadra può vincere o perdere con chiunque e questo credo che renderà questo campionato vivo ed interessante fino alla fine».

Prossima partita contro la capolista Fondi. Un motivo in più per trovare i giusti stimoli per rialzarsi dopo il ko contro la Coppa d’Oro?

«Per me ogni partita è un grande stimolo sia quando la domenica prima si perde, sia quando incontri la prima in classifica. Sono quelle partite che non vedi l’ora di giocare. Speriamo di arrivare a domenica al meglio fisicamente e mentalmente per riuscire a dare il meglio, ognuna di noi».

Foto credit: shefutsal

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