Futsal

D’Incecco racconta Borges

D'Incecco e Borges

Il capitano del Montesilvano, Ersilia D’Incecco, descrive la sua compagna in biancazzurro e in azzurro, Bruna Borges: “E’la giocatrice più forte che ci sia. Rispetta sempre le idee degli altri, anche se non le condivide. Segni particolari? Un figlio bellissimo, Dudu”

Dagli spalti la conosciamo benissimo. Elegante, intelligente, al posto giusto nel momento giusto. Che si tratti dell’esordio in Nazionale o della finale di Coppa Italia, dal suo volto non traspare alcuna emozione. Eppure avrebbe l’età – appena 23 anni – per sentirsi emozionata. Per sbagliare, a volte. Nulla di tutto questo. Programmata per vincere e succede che alla fine, quando la vediamo danzare in campo, ad emozionarci siamo noi. Ma com’è Bruna Borges vista dagli occhi delle sue compagne di squadra?
“Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l’unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un’anima”, scriveva José Saramago. E noi l’anima di Bruna ce la siamo fatta raccontare da Ersilia D’Incecco, capitano del Montesilvano, che con l’universale ha condiviso anche la prima esperienza in azzurro.

BRUNA 12, GRAZIE – Partiamo dalla Bruna Borges giocatrice. “In campo è un’extraterrestre, la giocatrice più forte che ci sia e averla al mio fianco è bellissimo. Dà sempre il massimo: è lei che organizza è lei che finalizza. Attacco, difesa, a volte anche portiere di movimento: ovunque ti giri, lei c’è. C’è grande feeling e per le sue doti è normale che sia un punto fermo non solo della nostra squadra, ma dell’intero movimento del futsal. Ha un’eleganza fuori dal comune. Un difetto? Trovatelo voi, se ne siete capaci”.

Missione fallita. Perché Bruna Borges il nostro calcio a 5 lo ha fatto subito suo, per restituircene poi una versione ancora più bella: gesti semplici ed efficaci, altruismo, aggressività. E quel pizzico di sana follia (la rovesciata contro il Fasano o il colpo di tacco del 3-0 contro la Lazio), che ricorda la sua terra: il Brasile di Tobias e Falcao.

UN SORRISO CONTAGIOSO – “Nonostante venga dall’altra parte del mondo, Bruna si è ambientata perfettamente alle nostre abitudini. Ma per conoscerla ci è voluto del tempo: è iniziato tutto tre anni fa, quando venne in Italia per un provino nel Montesilvano. Da allora, ho scoperto una persona con una sensibilità indescrivibile. Crede fortemente in quello che fa, in quello che dice e nel modo in cui si comporta. Crede in se stessa, nonostante le mille difficoltà riesce sempre a vedere la luce anche se il tunnel è lungo ed è sempre pronta ad offrirti il suo aiuto. È silenziosa, ma – ha continuato il suo racconto D’Incecco – spesso le sue azioni dicono molte più cose delle parole, i suoi piccoli gesti ti riempiono il cuore. Rispetta sempre le idee degli altri, anche se non le condivide. Segni particolari? Un figlio bellissimo, Dudu. E’ per lui e per se stessa che costruisce un domani pieno di entusiasmo. E poi ha un sorriso contagioso che non perde quasi mai, ma se si arrabbia – però – vuol dire che davvero non ne può più e si fa così scura in volto che al buio non si vede bene”, ha scherzato il capitano prima di congedarsi con un saluto alla compagna. “Sei speciale Bruna, felice di averti conosciuta”.

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