Calcio

Siamo romantici, che vogliamo farci?

In questi giorni con Ilaria, ci siamo trovate spesso a parlare intorno ad un diario. Diario non tanto come luogo fisico nel quale riportare pensieri che nessuno confesserà mai a se stesso, piuttosto come spazio nel quale condividere con altri, il bello e il brutto delle nostre vite, come se si fosse seduti davanti ad una tazza di the caldo in un bar che consideriamo un pò casa.
Per questo ho deciso di tenere questo “diario virtuale”, come lo chiama Alessia, il più aggiornato possibile, così da rendervi partecipi di quello che date a me, a noi.

La settimana che ha mi ha condotto a questa domenica è stata davvero intensa, piena di emozioni. Il Lucca Comics ci porta via sempre un sacco di energie ma ci regala delle coccole al cuore che sono impossibili da spiegare, se non si è mai stati lì.
Fatevi un regalo, il prossimo anno, andateci, vivetelo, con lo stupore e la meraviglia che appartiene ai bambini.
E’ l’allenamento migliore che ci sia, provare ad avere la tenerezza che hanno i bimbi nei confronti della vita. Non poteva mancare il football ovviamente. Quest’anno è stato tutto pensato ed organizzato per gli eventi sportivi: il football del sabato e la vostra partita della domenica. Oramai neanche più la Juve guardo più se ci sono questi eventi. Questo è un regalo grande, “SAPEVATELO”, un regalo che faccio a me stessa.

Che ci guadagno? Il colore del grano.

Piccoli lacci invisibili partono da quel parquet e si legano al mio cuore e alla mia memoria, si colorano di sguardi e tornano lì da dove sono partiti, pieni di storie.

Vedervi giocare è come andare a pranzo la domenica a casa della nonna, dove puoi sentirti libero di essere semplicemente te, ritrovi tutta la famiglia e hai la certezza di un pranzo come solo la nonna sa prepararlo. Siete una squadra da lasagna, osservare Alessia ridere e fare l’imitazione della vecchietta in panchina, mi ha reso decisamente più sicura di questa mia scelta.
Grazie.

Eravamo così contenti di tornare al PalaRoma.
Sapevamo di poter rivedere Sara, una di quelle belle persone che ti lasciano ricordi felici e pieni di sorrisi. Mauro è in lutto per il suo passaggio all’Olimpus, davvero, ma la vita è fatta anche di allontanamenti dolorosi e a volte di ritorni inaspettati. Siamo romantici, che vogliamo farci.

La partita va come pensavo andasse, il campo decreta il Montesilvano capolista a punteggio pieno.

Ma oramai la mia attenzione si focalizza sulle piccole cose, sui dettagli, che rendono ogni partita una nuova avventura.

Sorrido così ai mille tentativi di Jessica di buttare la palla dentro quella rete, in ogni modo, con quell’espressione corrucciata che l’impegno e la fatica le disegnano sul volto; ai tentativi di Conzu di tener su la GoPro con del nastro per fasciature e a quelli di Federica nel cercare di capire se registra oppure no. Lasciatemelo dire, il vostro reparto tecnico avrebbe bisogno di un upgrade.

Ma sapete quale è stato il momento più bello di domenica? Vedere la luce super brillante dell’emozione delle piccole bimbe della scuola calcio. Così orgogliose di essere lì, di entrare con voi, con la squadra “vera”, con le grandi, quelle forti, felici di indossare LA maglia della società. Quante foto hanno scattato i telefoni di mamma e papà. Due bimbe hanno colpito la mia attenzione: la ragazzina entrata mano nella mano con Diana, sguardo basso e sorrisino quasi a dire “non ci credo”, e poi lei, la più piccolina, con quel faccino tondo e allegro. Sembra un pò Tristezza, una delle protagoniste del cartone “Inside Out”, in realtà non lo è affatto. Dolce, allegra e luminosa, alla ricerca delle patatine sugli spalti, super concentrata in campo. L’ho vista l’emozione nei tuoi occhi Diana, mentre le guidavi in quei semplici esercizi. Un po’ panda un po’ mamma. Non esiste futuro senza loro. Custoditele con cura.

Ci si vede alla prossima in casa, purtroppo le trasferte sono complicate da seguire, la prossima più delle altre.

Io sono quello che legge i diari e ci lascia sopra le annotazioni, se avete mai avuto un diario, che sia segreto o no, nella vostra vita sarà passato un fratello che lo leggeva.
Sono, io. Colpevole.
Vero, sono in LUTTO. Di quelli inconsolabili, come quando ho visto Fernando Torres con la maglia del Milan, per me non è mai successo. Sara, nel mio cuore ha la maglia numero 4 sulle spalle ed è a righe bianche e azzurre, sempre. Il mio cuore di sportivo le concede quella rossa della Roja, tutto il resto non è mai successo.
Lo sapete da cosa si riconosce un campione anche quando non gioca? Dall’abbraccio al vecchietto sugli spalti, quello seduto inevitabilmente nella fila dietro alla nostra, il suo gol più bello? Il sorriso di quell’uomo minuto e fragile, una scena bellissima come una rovesciata e la palla che s’insacca all’incrocio.
Ok, finito di scarabocchiare il diario di Federica.
Però concedetemi una cosa…ma la Amparo è legale? Si può essere così devastanti in campo?

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