Calcio

Occasionali Televisivi

C’è un popolo animato da una folle passione per il calcio, capace di viaggiare per raggiungere campi spelacchiati in luoghi che il Dio dei Credenti ha dimenticato da tempo. Quel popolo non si siede passivamente davanti ad un televisore, partecipa attivamente all’evento.
Tu invece, occasionale televisivo, che citi Pierre de Coubertin sul tuo profilo facebook con quell’aria da saputello intelletualoide, hai mai letto Osvaldo Soriano? No, eri certamente impegnato a discorrere con fare saccente di un ambito che ti è del tutto sconosciuto. Come è possibile per te, con le tue chiappe sudaticce incollate alla poltrona interpretare i sentimenti di sessantamila appassionati che gioiscono e soffrono per gli stessi colori, per novanta minuti si ritrovano bambini e null’altro importa che condividere quei momenti con chi è li, con te.
Che faccio? Lo dico? Lo dico: basta con il calcio, fermate questa macchina impazzita, questo veicolo di rabbia e repressione che ci insegna a godere del dolore e a sentirci tutti “esperti” di tutto… “
Tu occasionale, che pigiando a caso i tasti del telecomando sei capitato davanti ad uno spettacolo senza gli strumenti per comprenderlo… come ti permetti, ma quale rabbia, ma quale repressione…
Tu, che non sei mai stato in piedi sotto ad una bandiera che copre l’intera curva ad agitare le “acque” del galeone ritratto sopra, tu che non hai mai gridato “all’arrembaggio” con tutto il fiato che avevi in gola…te lo ripeto: CAMBIA CANALE.
A te che ignori dove gioca Fred e senza google a venire in tuo soccorso riesci a pensare solo a Fred Flinstones… sei l’anima peggiore di questo mondo. Tu sei quello che veicola rabbia e intolleranza, tu che dal tuo trono d’avorio dispensi la tua saggezza, avvolgi semplicemente la tua ignoranza nelle parole di altri.
Sai cosa ti sfugge caro intellettualoide da tastiera?, che a quelli come noi, con questa passione che ci brucia nel cuore, non importa dei giocatori in campo, noi ci portiamo dentro le nostre storie, di sport e di vita. C’è poesia nelle storie di sport, perfino nella disastrosa sconfitta del Brasile, che subisce sette gol dalla Germania nella semifinale del mondiale che ospita. Noi, siamo stati in lacrime su spalti molto simili a quelli e non ci sentiamo sciocchi per avere espresso delusione così, come se fossimo ancora bambini.
Noi, i folli appassionati di calcio, siamo estremamente più tolleranti di tutti quegli ignoranti da tastiera che rinfacciano a noi i loro peggiori difetti.
Io rimango in compagnia di Nick Horby, Osvaldo Soriano, Michael Lewis e David Peace, così i primi quattro che mi vengono in mente, tutto il resto si perde fortunatamente nel frastuono della curva.

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