Sport

Il passato…

…conta per le lezioni che apprendiamo, per ricordarci quali errori abbiamo commesso.
Passeggiavo su e giù sul prato sintetico del Poggio degli Ulivi, con la mia macchina fotografica, cercavo di riprendere qualche istante della partita di Wild Card del campionato di football americano di Terza Divisione.
Ad opporsi ai Pescara Crabs c’era la squadra livornese degli Etruschi.
Veloci, scattanti e un playbook snello, moderno adatto ad una squadra, che scoprirò poi facendo ricerche per questo pezzo, è tornata in attività da meno di un anno.
Di loro sapevo soltanto che Jacopo Bardini, l’offensive coordinator era stato di recente convocato nel Blue Team (la nazionale italiana di football americano ndr) e milita nei Guelfi Firenze, attualmente disputa con loro il campionato di Terza Divisione.
Mi aggiravo sulla loro sideline e sentivo ripetere le parole “ordine e disciplina”, un mantra ossessivo che manteneva i giocatori concentrati. I due coordinator avevano, legato con un porta-badge, il gameplan della partita, suddiviso in situazioni, plastificato per resistere ai maltrattamenti di una partita di football, intensa e importante.
C’era quella armonia nella sideline toscana che spesso è frutto di quella tranquillità che deriva dalla fiducia nel staff tecnico, dalla consapevolezza di essere un importante ingranaggio in un piano di battaglia preparato nei minimi dettagli.
C’è un adagio sempre valido in un pò tutti gli sport di squadra: “i giocatori…giocano, gli allenatori…beh allenano”.
Quando i due piani si confondo, vedrete difficilmente emergere una squadra vincente da qualsiasi competizione.
Sebbene sia sempre complesso valutare una prestazione sportiva, nel football americano, spesso i commentatori esterni sono all’oscuro del “gameplan” ed è per questo particolarmente complesso riuscire a farlo, senza avvalersi di una buona conoscenza tattica e una buona dose di pazienza, indispensabile per sopportare le ore passate davanti ai video. Gli americani chiamano questo processo “educated guess”, una scelta basata sull’esperienza e una conoscenza teorica.
Gli Etruschi hanno dimostrato in questa partita come si possa indubbiamente costruire un collettivo anche con individualità di spicco. Quando si riescono a sopire le proprie giuste ambizioni personali e metterle a disposizione della squadra, nella convinzione che il successo di tutti faccia risplendere meglio il proprio successo personale ecco che si approda ai quarti di conference al primo anno di partecipazione al campionato. Già, il campionato di terza divisione di football americano è la base, il punto più basso di quello che in Italia è uno sport di nicchia. Trentasei società e 1600 atleti, possono sembrare numeri importanti fino a quando non si scopre che ogni anno 64 società di bocce si sfidano nella sola specialità della Raffa nel campionato di serie C. Inutile dirvi che le bocce sono anche una specialità paraolimpica vero?, che anno tre centri federali?
A tutti quegli atleti che si cimentano quotidianamente in questo sport vorrei inviare una foto della sidelines degli Etruschi. L’umiltà paga sempre, può non farvi sembrare “cool” ma vi assicuro che vi fa diventare vincenti.
Mi ha colpito anche la giovane età dei giocatori degli etruschi capaci di una prova maiuscola all’interno di uno sistema di gioco moderno e adatto alle loro caratteristiche.
Il mio ultimo pensiero va al ragazzo dei Crabs, seduto in lacrime in mezzo al campo, mentre i toscani festeggiavano l’accesso al turno successivo. Le sconfitte, quelle in cui si è lasciato tutto sul campo, ti renderanno un giocatore migliore, più forte non nel fisico ma nella testa. Consolati, la tua stagione di football non è finita, forse è solo iniziata, il campionato under 19 si avvicina a grandi passi.
Ottobre non è così lontano come credi.
Ciao “Cisco”, ci si vede a bordo campo.

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