“Vuoi distruggere tutto?”. Ti getta in faccia le sue parole Federica come se fossero un sacco dei stracci sporchi, di sudore e sangue. Entra nel tuo ufficio, punta il dito verso la porta che ha appena sbattuto e t’incalza. “Ho parlato con Andrea e Fabio. Mi hanno raccontato tutto. Hanno battuto l’Arsenal e li hai strigliati per le occasioni che hanno lasciato ai gunners, oggi…cosa cazzo gli hai urlato? Che sono delle merde perché hanno vinto solo uno a zero con i Wolves?. Hanno vinto il campionato oggi, VINTO e tu sei così chiuso nel tuo ego, in questa mania che hai di distruggere tutto.”
Sconsolata scuote la testa e aggiunge: “Non te ne sei nemmeno accorto vero?”.
Incredulo, accendi il televisore.
Il quartiere di Chelsea in festa, il sotto pancia che scorre sul canale di solo news sportive di Sky recita BLUES CAMPIONI, proprio così a lettere cubitali.
Così impegnato ad odiare il mondo che non te ne sei nemmeno accorto. Abbassi la testa, stringi i pugni alle tempie, esiti qualche istante e poi, il pugno al cielo.
Il bus scoperto, il trofeo di campioni e le medaglie, tutto a contorno dei tuoi abbracci con i giocatori, con le segretarie, gli addetti al campo. L’odore della vittoria, il sapone e il vapore, il metallo freddo e i pugni alzati al cielo. Ci sei riuscito, ancora. Lì in quella terra dove si vantano di aver inventato il calcio, per la seconda volta tu sei alla testa di una squadra capace di vincere il titolo. Guardi i giovani volti dei tuoi giocatori, puoi costruire una dinastia, un potenza del calcio per arrivare sul tetto d’Europa e restarci.
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