Calcio

IL RUMORE DEI NEMICI

Come ogni anno, ha inizio immancabilmente la telenovela Conte. Naturalmente tutto ha inizio da quando il leccese siede sulla panchina più ambita d’Italia, tra le 3 più desiderate al mondo; ed è proprio questo, forse, che crea l’invidia di chi quella panchina non la potrà mai raggiungere o forse l’ha raggiunta ma non vi è più seduto per diversi motivi.

Non è mai una bella immagine da vedere un battibecco fra allenatori che hanno condiviso un’esperienza simile, ricordo l’infelice discussione e scambio di critiche offensive fra Maifredi e Ferrara, 2 che statistiche alla mano possiamo tranquillamente definire i peggiori allenatori della storia della Juventus alla pari di Delneri e Zaccheroni. Quella volta c’era un’allenatore, Maifredi, che aveva dichiarato che sarebbe riuscito a far meglio di Ferrara con quella rosa a disposizione ed il buon Ciro gli aveva ricordato l’infausta stagione 1990/91 con tanto di Roberto Baggio in squadra, stagione in cui la Juve non raggiunse la qualificazione europea e Maifredi venne silurato in ottica di un pronto rientro del Trap per la stagione successiva.

Oggi, più precisamente domenica 16 febbraio, si è verificato un episodio analogo, in cui i protagonisti però non erano faccia a faccia ma si sono scambiati qualche frecciatina a migliaia di chilometri e a qualche giorno di distanza: tutto è partito da Fabio Capello, attuale CT della Russia ma anche ex allenatore bianconero; una persona tanto preparata quanto antipatica, da questo punto di vista molto simile ad Antonio Conte. Entrambi hanno vinto (stravinto) 2 scudetti nei loro primi 2 anni alla Juve con una semplice differenza: la Juve di Capello aveva in rosa i giocatori più forti di quell’epoca, 13/14 fuoriclasse più 6/7 giocatori che al giorno d’oggi sarebbero titolari fissi in nazionale, mentre la Juve di Conte, fuoriclasse non ne ha.

L’episodio incriminato è stato il “castigo” di Conte ai suoi giocatori, ossia l’aver negato il riposo del lunedì mattina dopo aver subito la rimonta del Verona di domenica scorsa; Capello dichiara che lui non condivide e non ha mai applicato un simile metodo, aggiungendo poi che, nonostante tutti i meriti e la stagione straordinaria, il campionato italiano è di basso livello e non allenante in ottica europea ed è proprio questo il motivo dell’eliminazione dalla Champions della Juve. Conte, che quando Capello allenava la Juve è stato “liquidato” dal friulano come l’ultimo degli arrivati (insieme a Ferrara), non ha usato giri di parole, forse qualcuna fuori luogo, per smantellare completamente le dichiarazioni di Capello; ricordiamo 2 passaggi: “il gioco della Juve di Capello non ha lasciato il segno anche se ha stravinto 2 scudetti poi revocati” e soprattutto “pensasse alla Russia, a prepararsi per il mondiale e cercare di superare il primo turno…non è che quando parlano questi guru dobbiamo abbassare la testa e dire zi badrone”.

Io sono con Conte, uno che il bianconero ce l’ha tatuato nel cuore, uno che pensa alla Juve 24 ore al giorno, uno che ha riportato l’orgoglio di essere juventino in alcuni tifosi che dopo calciopoli avevano perso fiducia nelle zebre, uno che è stato squalificato per omessa denuncia in maniera ingiusta (e sfido chiunque a negarlo). Capello non deve parlare della Juventus visto come ci è arrivato (disse che non sarebbe mai venuto alla Juve) e come se n’è andato (da mercenario evasore che è); dice che coi giocatori ci si ragiona ma quando allenava in serie A ha castigato i vari Montella, Baggio, Del Piero; dice che in Europa la Juve di Conte non è una squadra all’altezza ma quando ha avuto la corazzata (da lui espressamente richiesta) a disposizione non ha fatto di meglio che essere eliminato ai quarti di finale, proprio come Conte.

Hai vinto uno scudetto con la Roma, una cosa talmente rara per cui ti avrebbero dovuto fare una statua ed invece ti odiano perché sei solo un mercenario e sei scappato di notte.

Goditi i tuoi soldi, nessuno in Italia ti rimpiange.

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