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Le Cauldron Vert S01E06

Federica ti sventola una pagina di giornale sotto il naso, è Kicker il settimanale tedesco di calcio. Sulla copertina c’è una foto di Elia e Arnautovic con la maglia del Werder Brema. Di quel poco che ricordi del tedesco capisci che non è un titolo lusinghiero. Le chiedi picchettando la pagina, “Cosa vuol dire”, le ti sorride furba. “Che tu vai a Brema a fare il tuo lavoro e che Marko giocherà con noi”.
Ci vuol poco a convincere il ragazzo a raggiungerti in Francia, l’hai già allenato, sai che con te può tornare a fare bene a te serve un esterno d’attacco capace di fare la differenza e a lui serve tornare ad essere un fuoriclasse. Più complessa è la trattativa con la società. I tedeschi pensano che tu abbia complottato con il giocatore per costringerli a cederlo, che la pressione mediatica intorno al caso sia stata montata ad arte per strappare un prezzo di favore. Sei costretto a sventolare i tuoi soldi, tanti. Tre giorni di trattative, alla fine il Werder si mette in tasca otto milioni e mezzo di euro e tu puoi mettere sulla fascia destra un fenomeno.

Con lui in campo qualcosa accade alla squadra, diventa la tua squadra. Segna nelle prime due uscite, ma portate a casa una vittoria ed un pareggio, qualche fischio dagli spalti. Tornano i dubbi, le ombre si allungano sul tuo spogliatoio, il rumore dei nemici si fa più forte.
Nel tuo ufficio, il cellulare spento. La lista del tuo undici titolare. Speravi che si potesse vincere subito, troppa la pressione su tutto l’ambiente, il circo mediatico che ti sei portato dietro ha messo stabilmente le tende in città. Tutto quello che accede nel club e intorno ad esso viene passato al microscopio e tu sai che molti dei giocatori non sopportano questa attenzione morbosa che non li fa concentrare.

“Cazzo.”
Non capisci se entra prima Federica o la sua imprecazione. La porta sbatte con un fragore assordante, la sedia davanti alla tua scrivania vola in aria.

Istintivamente ti alzi e arretri, fuori portata dalla sua furia, così almeno credi.

Ti lancia addosso il suo cellulare che rimbalza sul tuo petto e atterra con un tonfo sulla tastiera del tuo computer portatile.

Allarghi le braccia, chiedi una spiegazione e allo stesso tempo manifesta la tua tranquillità.

Lei ti incalza.
“Cosa è questa cazzo di storia che vai al Milan?”.
“Non provare nemmeno a mentire, ero al telefono con Lo Squalo. Pensavo mi chiamasse per chiedermi qualche giocatore e invece, mi chiede come mai hai il telefono spento. Come mai ti cerca gli ho chiesto, mi ha detto che due giorni fa ti hanno proposto di allenare il Milan, subito e subentrare ad Allegri.”

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