Che sia un campionato amatoriale (come quello concluso da campionessa d’Italia col Sandrigo) o nazionale di Serie B, per Juliana Bisognin non fa alcuna differenza: si entra in campo solo per vincere. Ma farlo domenica, con un Real Grisignano che l’ha fortemente rivoluta e con due gol all’esordio in Coppa Italia contro l’Hurricane, ha avuto un sapore speciale. “Se mi mancava quell’adrenalina? Certo che sì, penso che anche ad 80 anni mi mancherà! È stato bello tornare a competere e rimettermi alla prova: abbiamo avuto tante occasioni, poteva finire anche con scarto più ampio, ma anche il nostro portiere ha sfoderato belle parate”. Tre punti dedicati ad Enrico Guidotti, al quale Bisognin manda di nuovo un grosso abbraccio, e a Lisa Semolini, purtroppo costretta a lasciare il campo dopo pochi minuti dal fischio d’inizio. “Continuare a competere dopo l’infortunio di una compagna è dura, ma il gioco non ti lascia scelta: bisogna reagire. Ora speriamo che non sia nulla di grave e che torni presto in campo con noi”.
Di nuovo in blaugrana dopo l’esperienza del 2019/20. “Diciamo che c’è stato un lungo corteggiamento, poi è arrivato il “pressing” decisivo delle mie ex compagne ai tempi della VIP: Foddai, Tomasi e Franceschetti. L’amicizia – così come è stato al Sandrigo di Alice Turcato, che ringrazio per gli splendidi legami nati lì dentro – ha avuto un ruolo fondamentale nella mia scelta e anche questo gruppo è bellissimo, ma – ribadisce – se divertirsi è importante, ancor di più lo è centrare i risultati, che sia un campionato amatoriale o nazionale cambia poco da quel punto di vista”.
In Coppa Italia è già arrivato il primo sorriso, ora però bisogna rompere il ghiaccio in campionato a Chiaravalle. “Conosco poco della categoria, il mio sarà uno studio sul campo e, di conseguenza, un adattamento in corso d’opera. Quel che è certo – sorride – è che cercheremo di fare meglio dell’ultima gara disputata qui nelle Marche (6-1 a favore delle rosanero, n.d.c.): so che il rendimento della scorsa stagione è stato penalizzato proprio dalle trasferte e su questo dovremo necessariamente lavorare”.
Anche a livello personale, la “to do list” è chiarissima. “Venendo da un anno nell’amatoriale, inizialmente farò un po’ di fatica dal punto di vista fisico, ma voglio fare il meglio possibile per trasmettere alla squadra ciò che mi hanno insegnato”.
C’è un numero portafortuna sulle spalle, il 16 dei trionfi con la Ternana e col Sandrigo, e una tifosa dall’altra parte dell’oceano: la mamma Teresinha, in passato calciatrice, e prima “maestra” di Juliana e di sua sorella Edicarla, calcettista della Solarity. “Ha ancora uno sguardo da tecnico: domenica ha visto un po’ della partita e ha commentato che mi muovo meglio in campo rispetto a prima”. Ma l’animo da ultrà ha preso il sopravvento ai gol. “Mi ha scritto che le sono venuti i brividi e io spero di poterle regalare ancora tante emozioni”.






