Caro diario. Chi, come me è nero negli anni 80 si sarà certamente trovato in un momento della propria giovinezza ad iniziare così una delle pagine di quello che era il diario segreto. Con tanto di lucchetto. Un modo, molto lontano dai social di oggi, attraverso il quale poter esprimere i propri pensieri “a voce alta”, senza giudizi. Col grande fratello è diventato il confessionale, con Mark Zuckerberg una pizza virtuale.
A me piace il diario francamente. Intimo, privato, dove siamo noi a decidere se e con chi aprire il lucchetto. Non per ostentare ciò che vorremmo essere ma non siamo o per vendere ciò che vorremmo essere ma non siamo. Ecco perché a Valeria Valenzano ho chiesto di raccontarmi così l’ultima gara giocata in casa col Foligno. E allora…
“Caro diario, quella col Foligno è stata una di quelle gare che vorresti non finissero mai, soprattutto fino a che non sai di vincerla. Poi pero quando finisce capisci la bellezza di questo sport. A tratti pensi di averla conquistata, a tratti potresti pareggiarla e non vorresti mai perderla perche hai bisogno di quella vittoria a tutti i costi. Quella vittoria che ti permette di riprendere il fiato e riprendere a correre. Quel fiato che sembrava quasi interrotto in alcuni momenti dell’incontro.
Una partita inizialmente stregata in quanto non abbiamo concretizzato almeno tre/quattro chiare occasioni da gol. Due quasi a porta vuota di cui una mia. C’è tanto rammarico nel non riuscire a concretizzare ancora la maggior parte delle occasioni che mi si presentano e quindi non poter aiutare la squadra magari a sbloccare prima il risultato come nel caso della partita col foligno.
Alla fine è stata una gara ricca di emozioni. Anche dopo. Ho visto il capitano del foligno piangere e mi si è stretto il cuore perche so cosa significa essere dall’altra parte e ho cercato nel mio piccolo di tranquillizzarla e di dirle che la strada è ancora lunga”.
La strada è ancora lunga anche per il CMB, in fondo il girone di andata non è ancora terminato e per raggiungere gli obiettivi prefissati c’è bisogno di punti e gol. Ancora e ancora. Ci proverà di nuovo la compagine lucana nella lunga trasferta in terra veneta.
“Domenica ci aspetta un’altra gara molto difficile – dichiara Valenzano – l’Audace viene da una buonissima prestazione contro il Pescara ed è una squadra in continua crescita. Noi, dopo la vittoria col Foligno, andremo lì con lo stesso spirito: quello di chi non molla mai. Faremo di tutto per portare il risultato a casa e dare continuità cosi ai risultati”.
Questo è il periodo delle strenne natalizie, di lucine e canzoncine che augurano a tutti buone feste. L’augurio che Valeria Valenzano fa a se stessa invece è un altro e prende moto da una riflessione personale.”Mi manca un po’ la concretezza e la fiducia di realizzare quelle occasioni che mi si presentano. Anche contro il foligno ho avuto delle nitide possibilità ma non sono riuscita a buttarla dentro e a sbloccare il risultato. Mi auguro di raggiungere la me che voglio, quindi lavorerò ancora di piu sulle situazioni di gioco cercando di raggiungere questo al piu presto per aiutare la squadra’.Un po’ come “si può dare di più perché è dentro di noi”.
Ma se ci sono delle parole da dedicare e dedicarsi, secondo Valenzano, sarebbero altri:
“Ci sono dei versi che mi piacciano tanto e che dedicherei alla mia squadra:
“Pure quando tutto cade giù
Chiudi gli occhi e tienimi la mano
Sorridi e respira piano
Miracoli
Come Dio che risponde al coraggio rimuovendo gli ostacoli
È la legge dell’amore ed è l’amore che fa muovere gli atomi
Dai, che la vita ti riserva dei regali che tu neanche ti immagini
Neanche ti immagini” Nessuno lascia la mano di nessuno. Soprattutto in questo momento”.