Serie B

Soccer Altamura e l’effetto Colaianni: “Nessun segreto, solo passione e cattiveria agonistica”

Colaianni

Imbattuto dal 24 novembre. E tra le sue vittime, c’è anche l’illustre Women Roma neo-laureatasi campionessa d’inverno. Sotto la guida di Raffaele Colaianni, la Soccer Altamura non ha sbagliato un colpo chiudendo il girone di andata sul podio. Ma qual è stato il suo segreto?
“In realtà, non ci segreti. Quando si entra a stagione in corso, non si trova mai un clima troppo sereno, perciò credo che la mia ventata di energia positiva possa aver fatto bene: ho talmente tanta passione per questo sport che, anche in modo inconsapevole, riesco a coinvolgere tutte le ragazze nel percorso, ma naturalmente tanto merito a loro per essere riuscite a riportare sul campo ciò che ho cercato di trasmettere. Non è da tutti”.

Ora c’è il futsal femminile, ma è la prima volta dopo tanti anni di maschile e tutti con ottimi risultati. Ad esempio, col Palo in A2: è arrivato a gennaio al timone di una squadra con 9 punti nel girone di andata e l’ha condotta alla salvezza con 4 giornate d’anticipo, piazzando nel mezzo una vittoria con la capolista Città di Taranto e totalizzando il 100% di successi nei derby. Prima dei due anni con l’Altamura maschile, qualcosa di simile era successo con l’Altafutsal in C1: dall’ultimo posto trovato al suo arrivo, al sesto a fine stagione, migliorato poi in una quarta piazza (e miglior difesa) l’anno successivo. Ma nel suo curriculum c’è anche il trionfo col Cus Bari nel campionato universitario: a Campobasso è riuscito a vincere in finale contro il più quotato Cus Camerino, che allora vantava diversi giocatori di A2 Elite.
“Diciamo che era la nostra Women Roma – sorride – eppure siamo riusciti a toglierci una soddisfazione incredibile. Quando la situazione richiede il massimo, esce fuori tutta la mia cattiveria agonistica e la gara di domenica scorsa ne è stata la prova. Noi venivamo da una settimana particolare, in cui – tra influenza ed infortuni – ci siamo allenati in 5 di movimento e non nascondo che eravamo un po’ intimoriti all’inizio, ma poi abbiamo fatto quello che dovevamo fare: cinque leonesse hanno affondato una corazzata costruita per vincere tutto. Un 4-2 a domicilio non così bugiardo come ho sentito dire in giro: abbiamo finalizzato ciò che ci siamo creati, sapevamo che sarebbe stato poco ma ce lo siamo fatto bastare”.

Va da sé che il bilancio non può che essere positivo. “Personalmente non avrei potuto chiedere di più, ma a livello generale è un terzo posto che ci sta stretto. Ho dato un’occhiata a tutte e, dalla Roma in giù, mi sembra un campionato livellato. Come ho detto alle mie ragazze, la classifica ci sorride, ma non per quanto volevamo e non per quanto hanno sofferto. Può essere ancora più positiva e lavoreremo per questo perché il gruppo è estremamente ricettivo”.
Li ha respinti tutti al mittente, Colaianni, quei messaggi che lo mettevano in guardia dal futsal femminile.
“Ci sono tante cose in comune col maschile, quel che cambia è però la comunicazione. Ci sono cose che dico per tutte e altre che dico al singolo, cercando di capire il carattere della persona che ho di fronte nel minor tempo possibile. Chiaramente sono stato agevolato dalle vittorie, ma anche il fatto di avere una moglie e due figlie (una delle quali gioca nell’Under 19 del Bitonto, n.d.c.) forse mi ha aiutato ad entrare in sintonia: è come se al palazzetto avessi 12 mogli – ride -. Scherzi a parte, più trascorro del tempo con loro e più capisco che l’uomo è davvero il sesso debole: quel che le ragazze hanno messo in 10 giorni, nel maschile avrebbe richiesto due mesi di allenamenti… Confido in un girone di ritorno all’altezza delle aspettative”.

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