Serie A

Renatinha: “Col Falconara sfida soprattutto mentale. Taty? Che duello!”

Una festa è in archivio (quella di Coppa Italia che ha raccolto l’intera popolazione ai piedi di Porta Baresana) e un’altra potrebbe arrivare. Ma, un “ma” quanto mai rimarcato in una fase delicata come i playoff, Renata Adamatti – per tutti Renatinha – ci va piano. Piedi di piombo, esattamente il contrario rispetto a quanto vediamo sul parquet, quando una corsa felpata sulle punte le permette di andare a velocità sovrannaturali. Dopo aver superato la Vip, la corsa del Bitonto verso lo scudetto passa proprio per le sue attuali detentrici: le marchigiane del Città di Falconara, da affrontare in trasferta il prossimo 21 maggio e in casa il 26 (più eventualmente “bella” del 28, sempre in casa).
“Dobbiamo essere molto concentrate perché incontriamo una squadra più abituata a questo tipo di partite. Se parliamo di tecnica, non manca a nessuna, né da parte loro né da parte nostra: questa è una gara che si deciderà a livello mentale. Non possiamo permetterci di perdere la testa neanche per un attimo. Una giocatrice che toglierei al Falconara? Pato è fortissima, ma so che con Taty sarà una bella sfida”, sorride.

L’una per confermarsi, l’altra per continuare a volare dopo le emozioni del PalaDolmen.
“Sai, credo che vincere quel titolo ci abbia tolto un po’ di pressione e questo è positivo. Ma dall’altra parte siamo tutte giocatrici che hanno voglia di vincere tutto quel che è possibile. Posso promettere a tutti i bitontini che, comunque vada, sarà un altro spettacolo, perché grinta e cuore non mancheranno mai. Chi indossa questa maglia ha sempre fame”.
Le parole di chi al futsal ha dedicato tutta la sua vita, proprio sognando scenari come questo da bambina.
“Il mio tatuaggio sul polpaccio? Un omaggio a questo sport che amo da sempre. Ho voluto disegnare me stessa con un pallone sotto il braccio perché è quel che sono: andavo a scuola mezz’ora prima per giocare e tornavo a correre nei 10’ di intervallo. Ovunque andassi, il pallone era con me. Ovunque andassi, trovavo sempre il modo per tirare qualche calcio imitando le finte di Ronaldo, il giocatore che più ho ammirato e che mi faceva letteralmente impazzire durante i mondiali per la sua facilità di segnare”.
C’è un altro tatuaggio che la rappresenta, ma questo è sulla pelle di una tifosa: una maglia rossoverde col 9. La Renatinha della Ternana, la Renatinha dello scudetto.

To Top