Così è deciso, alla fine. Per raggiungere la permanenza in Serie A2, la Lux Chieti dovrà obbligatoriamente passare per i playout e quindi dall’andata (14 maggio in trasferta) e ritorno (21 maggio in casa) contro il Reggio Sporting Club, decima classificata del girone D. Un’ufficialità appresa con rabbia dal club teatino, ma Cecilia Nobilio guarda ora all’aspetto pratico dell’appendice-salvezza.
“Il dado è tratto e – per quanto ancora incredule – sappiamo che l’unico modo per andare avanti sia quello di avere la meglio sulle calabresi. Ci aspettano 9 ore di trasferta, lo stesso viaggio che attende anche loro la settimana prossima. 1-1 su questo, ma il resto lo dirà quello che riusciremo a fare sul parquet di gioco. Certo – continua – ci dispiace dover affrontare un momento così delicato senza un’adeguata preparazione: prima del pareggio col Chiaravalle, come tutti sanno, abbiamo avuto alle spalle un mese di stop dalle gare ufficiali, ma almeno – e di questo ringraziamo la Nazionale Italiane Sorde che ci è venuta incontro – per l’andata avremo la certezza di poter contare su Santini, che dovrà però rinunciare all’eventuale finale del campionato italiano a Spinea”.
Non è una gara secca, ma di fatto è una sfida da dentro o fuori rispetto alla categoria nazionale conquistata appena un anno fa e ancora fortemente voluta da tutti. Il che significa solo una cosa.
“Serviranno “los huevos” e lo dico a me stessa in primis – suona la carica la neroverde -. Cattiveria, furbizia, carattere. Se analizziamo tutto il campionato, so per certo che avremmo potuto fare di più. Potenzialmente siamo almeno da metà classifica, ma se ci ritroviamo ai playout evidentemente abbiamo delle colpe. Ora sta a noi dimostrare ciò che in regular season è mancato. L’ultimo risultato col Chiaravalle ci ha un po’ aiutate a livello morale, perciò siamo pronte a quest’ultimo sforzo: la società al completo e tutte le ragazze, senza distinzione alcuna, meritano questa categoria. Insieme faremo in modo di essere ancora qui l’anno prossimo”.
