Serie A

Aurora Gerardi: “Per vincere servono fatica, dedizione e cuore di tutti”

aurora gerardi

Quante volte ci siamo trovati nella condizione di desiderare di poter parlare con il noi stessi del passato o del futuro. Ma quante volte ci accade. Doc – Emmett Brown ci consiglierebbe di fuggire tutte le occasioni di incontro con il noi stessi di un’altra dimensione temporale. Ma se invece che viaggiare nel tempo, ci fermassimo e parlassimo per un momento alla persona che siamo ora? La corsa senza sosta di tutti i giorni, ci porta troppo spesso a premere il tasto “avanti veloce”, senza avere la possibilità di soffermarsi su ciò che ci sta accadendo.

Ma ora, il campionato si ferma per un turno, lascia il tempo di un respiro lungo una giornata, prima di imporre a tutti lo sprint finale tra Coppa e campionato.

Nasce così l’idea di un auto-confronto, una chiacchierata senza domande da parte di terzi, parole indirizzate da Aurora Gerardi ad Aurora, affidate semplicemente ad un foglio bianco digitale.
Il Tikitaka esce sconfitto dalla gara di Salsomaggiore contro la Lazio. Non provate ad accampare scuse, direbbe Aurora. Vincere, o perdere, è responsabilità di tutti. E sarà utile questa sconfitta, perché contribuirà a costruire carattere e motivazione per la prima storica Coppa Italia di Serie A giocata dal Francavilla. Per non parlare dei play off scudetto.

Stiamo dilagando però. Oggi siamo spettatori non paganti dei moti dell’anima e della mente della numero 9 giallorossa. Quindi, silenzio. Parla Aurora.

Cara Aurora, amica e nemica mia, allora che mi racconti? come stai?
Mi ricordo ancora quanto canticchiavi con me quella canzone che faceva “ripete a se stesso che ce la farà, dalle favelas a la serie A”, non che potenza sia una favelas, lo so bene, ma hai visto che bel sogno che stai riuscendo a vivere? Sono fiera di te. Però sento che c’è qualcosa che ancora non va. Troppe volte ancora ti perdi in quei momenti lì, si, proprio quelli in cui ti senti sola, in cui la paura di non farcela ti annebbia il cuore e pensi di non essere all’altezza di questo sport. Di questa vita forse? Certo, lo sappiamo bene noi due che ti tocca fare qualcosa di più degli altri, non è una novità no?

aurora gerardi

L’abbiamo già fatto tante volte nella vita, quel passo in più per andare avanti, per superare gli ostacoli, per farcela. Hai paura, lo so. Guarda quanto è competitivo questo sogno chiamato Serie A.  Ma guarda anche quanto è bello . Non devi averne, paura. Anche perché, stai facendo un bel campionato. Certo, con gli alti e bassi fisiologici che tutti possono avere. Ci sono però tante persone che si fidano di te, che si aiutano reciprocamente, professioniste di calibro mondiale che ti sono accanto per aiutarti ad essere la versione migliore di te. Sotto tutti i punti di vista. Ascoltale e cerca di rubare da loro ogni segreto. 

Per non parlare della società che ti ha sempre incitata, spronata, e del tuo tecnico che continua, giorno dopo giorno, a darti consigli utili per farti migliorare. 
E’ giusto rimuginare su una partita, come quella contro la Lazio, in cui non ti sei sentita al top e nella quale pensi che avresti potuto fare una prestazione migliore. Va bene l’autocritica, ma non fissarti mi raccomando. Vai avanti e cerca di imparare dagli errori commessi, perché si sa che alla fine è proprio dalle sconfitte che si riceve la lezione più grande. 

Ora, mi raccomando, quel che fatto è fatto. Com’è che si dice? Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…Chi ha dato, ha dato, ha dato…alzati, vestiti e corri libera in quel campo nel quale hai investito tutti i tuoi sogni. Sta arrivando la parte più dura del campionato. La più difficile, la più impegnativa. La squadra ha bisogno di te. Questa squadra, per vincere, ha bisogno di tutti. Fatica, dedizione e cuore. Sposta un po’ in avanti lo sguardo. La vedi? E’ la Coppa Italia. E tu la giocherai, per la prima volta. Fa palpitare il cuore ed è per questo che ti impegni tanto, per vivere di ogni emozione che il futsal sa regalare.

Avanti ancora un po’ ed ecco i tuoi primi play off scudetto. Già solo la parola, scudetto, ha dell’immaginabile. Fa di tutto per uscire da quel campo sapendo che non avresti potuto fare e dare più nulla. Non puoi permettere a noi il beneficio del condizionale. Non potrà esserci un “ma se avessi fatto” a nostra disposizione. Ci vuole coesione, grande lavoro e grande cuore per alzare quei trofei. Nessuno qui regala niente, tutto è frutto del massimo sforzo e della più grande convinzione di tutti. E tu, insieme alla tua squadra, vi meritate di mettere lo spumante in una coppa. Per la società, per i tecnici e per tutta la nostra gente.

Arriverà? Solo il tempo e il campo lo diranno, ma noi ce la metteremo tutta ok? E se non dovessimo riuscirci quest’anno, ci riproveremo. Ancora e ancora.  Per cui non ti deludere, solo tu puoi trovare motivazioni e forza. 

Guarda lassù. Quella stella è lì per te. Brilla, ti illumina la strada. E ricorda in ogni attimo che lo sport ti ha salvato la vita. Siine riconoscente. 

In bocca al lupo per il prosieguo del campionato, obiettivi importanti ti aspettano. 
Con stima e fiducia, l’altra parte di te“.

 

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