Serie A

Marina Montufo: “Nonna, salgo por la tele! Taty n.1, ma possiamo farcela”

Tre gol in quattro partite, due dei quali stupendi all’incrocio. E pensare che la fase realizzativa non è neanche la specialità di Marina Benete Montufo, giocatrice di Castelldefels, che – insieme alla sorella Alice, pivot del Mostoles – ha portato avanti la passione di papà Esteban: il futsal. Figlia di una delle punte di diamante del Nintendo 64 Gavà e de La Garriga, Marina è letteralmente cresciuta giocando in casa.

AFFARE DI FAMIGLIA “I ruoli erano ben definiti, mia sorella attaccava e io difendevo cercando di non farla segnare in una porta che spesso era delimitata dalle gambe del tavolo della sala. Lei è più simile a papà come caratteristiche, ma abbiamo entrambe la stessa passione, mentre Marta (l’altra sorella) pratica hip hop”. Entrambi i genitori seguono con passione le calcettiste di famiglia.
“Non faccio in tempo a finire la doccia dopo la partita che mia madre sta già videochiamando e anche con papà parliamo sempre di come è andata. Un gesto tecnico che mi ha insegnato? La bicicletta nell’uno contro uno. Se non la faccio, poi mi chiede come mai”, ride.

DIVENTARE GRANDE E di numeri, Marina ne ha fatti già vedere tanti, come – per l’appunto – quello che ha contribuito al successo nella gara contro il Granzette.
“Vincere una gara a pochi secondi dalla fine, significa che abbiamo avuto coraggio, forza, la capacità di non arrenderci mai e di lottare fino alla fine. Qui sto bene e ora sento più matura”. Le chiedo in cosa si senta diversa, principalmente, rispetto alla prima esperienza in Puglia nel 2015, nell’Arcadia.
“Era la prima volta lontana da casa, dalla mia famiglia e dai miei amici. In più non conoscevo affatto la lingua, mi mancava proprio comunicare. Era iniziato il processo che portava all’indipendenza, ma in realtà nella mia stanza mi sentivo sola”.
All’Italia ha ripensato solo col Bisceglie, dopo 4 anni e una promozione da protagonista con il Teldeportivo che l’hanno aiutata a diventare in breve tempo una delle giocatrici chiave a disposizione di mister Di Chiano.
“Come detto, qui ho trovato una bella dimensione, ma tanto dipende dal fatto che ora sto bene con me stessa, e quando è così potrei stare ovunque. Italia, Cina, America, non farebbe differenza”, mi dice sorridendo.

SALGO POR LA TELE Immagino lo stesso sorriso quando ha avvisato a casa che la prossima gara – quella tra Falconara e Bisceglie – sarà la prima del femminile ad essere trasmessa in diretta su Sky.
“Salgo por la tele – sono state le parole di Marina a tutti i Montufo, ed in particolare ad una persona che non c’è più -. Siamo tanti, eh! 8 cugini, 8 zii, il nonno, e via dicendo. Purtroppo, anche se per me è ancora se fossi qui, da un anno manca la nonna Yaya, il mio punto di riferimento. Gioco con il 6 perché è il suo giorno di nascita, 6 agosto, vicino al mio che sono nata l’11. Ed è in suo onore che sulla maglia c’è scritto Montufo, il suo cognome e la parta della famiglia cui assomiglio di più. Quella che, insieme a mio padre, mi ha insegnato a fare ciò che mi rende felice e a dare sempre il 100%”.
Meno potrebbe non bastare contro un Falconara che deve rialzarsi dalla sconfitta subita con la Lazio.
“E’ vero che a loro manca Pato, ma le altre faranno sicuramente in modo di sopperire alla sua assenza. E poi c’è Taty. Taty per me è quello che Messi è stato per il Barcellona. L’ho conosciuta quando giocava all’Olimpus ed era già la più forte di tutti, ma noi abbiamo lavorato molto bene in settimana e siamo pronte a cogliere la nostra opportunità per fare bene: ogni domenica è una storia a sé e, proprio per questo, possiamo portare a casa ogni partita”.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

To Top