Dal riscaldamento di una partita qualsiasi Dobrin Ioan lo riconoscereste subito. Fisico tiratissimo e piede educato a scandire l’entrata in ritmo dei suoi compagni, una parola di carica e conforto per tutti, con 39 che è “solo” un numero che indica l’età anagrafica, che Dobrin come i suoi compagni non sente addosso come un peso, bensì come una spinta in più a restare in forma giocando a calcio, il divertimento di una vita che vuole continuare nella massima serie della Lega Calcio a 8.
Avrebbero voluto contare su tutte le forze a disposizione, dato che la bravura organizzativa del Presidente/Allenatore/Bandiera Adrian Cojan era riuscita a calamitare verso la Steaua 2005 tutto il calore e la passione verso il calcio della comunità romena nella Capitale, che segue sui social l’evoluzione del ritorno in Serie A dei ragazzi capitanati da Radu Tilinca. Nelle parole di Dobrin c’è un po’ di rammarico per non aver avuto tutte le “frecce” a disposizione, anche se la goduria del giocare a calcio con gli amici di tante battaglie non passa mai:
“Ci fa piacere avere il sostegno della comunità romena a Roma. Possiamo dimostrare che i romeni fanno altre cose oltre quelle che tanti pensano facciano in Italia. Noi abbiamo una grande passione per il calcio, ci interessa solo questo: giocare, restare in forma e provare a vincere con le nostre qualità. Con qualche innesto sarà possibile prendere qualche punto in più per strada e provare a salvarci, dato che vogliamo rimanere nella Lega Calcio a 8 che per noi è una grande esperienza”.
Ti accorgi presto vendendo giocare i ragazzi della Steaua 2005 che il valore tecnico “puro” dei giocatori per come trattano il pallone è veramente alto. Il fisico e l’età a volte non supportano il corpo come una volta, ma a chi ha imparato a giocare in strada rimanendo sempre in piedi per non ferirsi sull’asfalto non importa tanto del risultato, quanto invece che quel pallone continui a rotolare il più possibile:
“E’ davvero un grande divertimento, indipendentemente dai risultati che non sono per ora molto positivi. Giocare a calcio era quello che mi piaceva fare da bambino ed è quello che continuerò a fare finche ce la farò”.
Il Presidente del Cotton Club Giuseppucci ci confidò d’essere rimasto impressionato dalle qualità tecniche, di palleggio e di trattamento della sfera dei ragazzi della Steaua 2005. Parole sue: “Se fossero stati allenati come noi, sarebbero stati dolori”. Sì, perchè ad Est non hanno ancora dimenticato come si gioca a calcio puntando sul talento, curando meno fasi tattiche o difensivismi, puntando invece sulla classe e sulla voglia di dare spettacolo con un gioco tecnico e veloce. Prosegue così Dobrin:
“Il mio ruolo preferito da sempre è terzino destro, anche se quando manca qualche mio compagno posso giocare anche in altri ruoli. Siamo tutti giocatori versatili che possono cambiare posizione in campo”.
Potreste notarli spensierati ma non tireranno mai indietro la gamba e vi faranno sudare i 3 punti facendoveli sentire meritati. Vi regaleranno un’esperienza straordinaria perchè alla sommità del corpo di uomini “cresciuti” troverete gli occhi di un bambino che corrono dietro al pallone sul sintetico dei campi come si trattasse di una strada di cemento della polvere dello sterrato. Sono i ragazzi della Steaua 2005, portatori di una bandiera che non vuole smettere di sventolare.
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