Futsal

Le Top 5 di Balaguer/ Brilla la stella di Ana Ontiveros

Il capitano dell’Argentina incanta, giocatrice devastante con il colpo da differenza sempre in canna. L’ultima ad arrendersi nella finale persa contro il Brasile, campionessa vera.

Era chiaro quale sarebbe stato il copione al mondiale dell’AMF organizzato in quel di Balaguer: le sudamericane a dividersi i posti al sole, le europee un passo – anche due – dietro. Chi ha incantato il caldo palazzetto dello sport della cittadina catalana? Abbiamo selezionato cinque giocatrici che, per un motivo o per l’altro, hanno spiccato sulle altre. Eccole.

ANITA ONTIVEROS (ARGENTINA) Per distacco, proprio. Tutti in piedi, siamo davanti a un fenomeno vero. Ha portato a casa il premio di migliore giocatrice del torneo (ma davvero?), anche se sono bastati pochi attimi, poche giocate per capire che Anita Ontiveros, per tutti Ana, rientra a pieno titolo nella categoria “giocatrici da differenza”. Capitano coraggioso dell’Argentina, ha visto sfumare la finale sotto i colpi del rivale di sempre Brasile. Sempre l’ultima a mollare, tecnica sopraffina, tigna tipicamente sudamericana, temperamento da leader. Fantastica, ha infuocato i suoi tifosi e tutti noi addetti ai lavori. Se decide di accelerare o di non farti vedere il pallone, tu quel pallone non lo vedi. Da sola vale il prezzo del viaggio, con annesso vitto, pernotto ed eventuali extra. Chapeu, signori: lei è Anita Ontiveros. Portarla in Italia, grazie.

DAYANE DA ROCHA (BRASILE) Lei invece la conosciamo benissimo. In questo momento è un po’ la Re Mida del futsal, tutto quello che tocca diventa premio o medaglia. Sfiora il titolo di capocannoniere, ma risulta letale per il suo Brasile. Quando ti dà l’impressione di essere fuori dal gioco, pochi secondi dopo ti risolve la partita con il suo innato fiuto da killer in area di rigore e non solo. Inutile andare oltre, il resto è storia nota in Italia. Decisiva in finale.

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LUCY MENA LUCERO (STATI UNITI) Ah però, bella sorpresa. La classica giocatrice che sa unire quantità e qualità, il suo elevato minutaggio in campo dimostra quanto sia importante per lo scacchiere tattico della sua squadra. Fisicamente importante, quando c’è da lottare non tira mai indietro la gamba. Conosce molto bene la porta. Intelligenza tattica elevata, una tuttofare che manda avanti la barca a stelle e strisce in quel di Balaguer insieme al portiere Jessica Moroni. E chissà che quel cognome non nasconda origini italiane. È assai probabile. Certo è che non ci dispiacerebbe affatto vederla qui, il materiale sul quale lavorare c’è. Well done, Lucy.

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CARMEN BAUMANN (SVIZZERA) Partita un po’ in sordina, il portiere elvetico è cresciuta parecchio strada facendo in quel di Balaguer, con l’Italia ha parato di tutto un po’. Bisognerebbe lavorare sullo stile: un mix tra lo sgraziato e l’improvvisato, ma tante volte efficace. E tanto basta. Certo è che un’opportunità la meriterebbe, era sopra la media rispetto a molte altre sue colleghe in Catalogna. Una ’91 da monitorare.

CARLOTA GREGORI SORRIBES (CATALUNYA) Forse l’unica nota lieta delle padrone di casa, dalle quali era lecito aspettarsi qualcosa in più. Attenzione, il dominio sudamericano era incontrastabile, però le beniamine di casa hanno lasciato a desiderare sotto molti aspetti, a parte Carlota. È una classe ’98, il tempo per affinarsi c’è. Passo importante, progressione mica male, deve migliorare tecnicamente e disciplinarsi tatticamente, ma tiro e personalità ci sono. Merita una possibilità. Molte volte predicava nel deserto.

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