Futsal

Amparo: 3 secondi e cronostasi

Quante cose puoi fare in tre secondi? Contateli e pensaci bene. 1, 2, 3.

È il tempo necessario a leggere questo incipit, oppure è il tempo che solitamente impieghi per sbloccare il cellulare, dopo aver visto una notifica sul display. E cosa puoi fare esattamente – nello stesso ridottissimo lasso – se sei un/a calcettista?
Probabilmente decidere quale panchina occupare nello spogliatoio, oppure aprire il borsone, o ancora riporre nella tasca il cellulare di cui prima, perché il mister ti aspetta in campo già da un po’.
Se sei un portiere, ci auguriamo che tu abbia scelto da chi far ripartire l’azione o la tua squadra subirà una punizione; se sei una giocatrice di movimento, avrai eseguito correttamente uno stop ed effettuato il passaggio verso la compagna più vicino. Sì, a qualcuna sarà anche capitato di fare un gol.

Ma se ti chiami Amparo… bè se ti chiami Amparo, allora puoi anche buttarlo l’orologio perché anche il discorso tempo, a quel punto, diventa relativo.
Funziona così. Le regole le puoi riscrivere tu e succede allora che le lancette scorrano più lente o forse siano le tue gambe ad essere troppo veloci, così come la tua testa: hai già letto l’azione, sei già dove devi essere o forse hai un’energia tale da far sì che sia lei, la sfera, ad entrare nel tuo campo magnetico.

amparo

Fatto sta, che tu del tempo convenzionalmente inteso e misurato puoi fare quello che vuoi: farlo volare via, quando i secondi che ti separano dalla sirena sono quelli che mancano a suggellare una vittoria, oppure dilatarlo il più possibile e farlo durare l’intervallo di una doppietta che abbia il peso specifico della rimonta.

In fisica un fenomeno simile si chiama cronostasi (o arresto del tempo), “un’illusione che sembra far durare più di quanto realmente è avvenuta un’immagine che precede un rapido movimento dell’occhio”.
Deve essere stato così che il mio occhio ha percepito le immagini in diretta del PalaCurtivecchi, allora ho chiesto informazioni in giro.
“Avete per caso visto una ragazza capace di riscrivere le regole del tempo?”
Ebbene sì, mi hanno risposto: leggenda narra che a Statte sia successo davvero.

 

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