Futsal

Guido Cavina

Ci mettiamo in viaggio questa volta per conoscere una realtà che nel mondo del futsal è semisconosciuta. Dieci anni fa a Genzano trionfava in Coppa Italia l’Imolese, poi delle prestazioni delle squadre emiliane si sono quasi perse le tracce.  Se escludiamo le notizie sulla formazione bolognese del Decima Sport Camp, che ha concluso la stagione con la salvezza in serie A, sui siti specializzati fatichiamo a trovare qualche informazione sul movimento in regione.
Così ci siamo messi in viaggio e siamo andati a Molinella, a metà strada tra Bologna e Ferrara per conoscere Guido Cavina, responsabile unico del settore femminile della U.S. RENO Molinella c5, che per iniziare ci presenta la sua società:

US Reno nasce nel 1989 come società di puro settore giovanile, rilevando nel corso degli anni in toto quello che fino ad allora era appannaggio unico della Polisportiva Molinella Calcio, ma solo per quanto riguarda il maschile e solo calcio a 11. Il settore femminile arriva qualche anno più tardi, nel 1997, nato quasi per scherzo dall’idea di un gruppo di ragazze che aveva provato, divertendosi, qualche torneo estivo. Fui chiamato a condurre la squadra e da allora non ho più smesso. Squadra che nel corso degli anni ha sempre svolto un’attività amatoriale nei campionati provinciali CSI e UISP. Solo da quattro-cinque anni, col ricambio generazionale e con la costanza e l’impegno delle ragazze, si sono avvicinate nuove giocatrici provenienti da realtà diverse che hanno alzato pian piano il livello medio del gruppo ottenendo risultati via via migliori e portandoci alla decisione di iscrivere per la prima volta la squadra alla Serie C regionale nel 2015-16. L’esperienza è stata da subito più che positiva, quest’anno sono arrivati nuovi importanti innesti e abbiamo concluso la seconda stagione al 3° posto giocandocela fino all’ultimo con le due battistrada (Sassoleone, promosso in A, e Mader). Ora siamo in finale Play Off per l’accesso agli spareggi nazionali, vedremo. Comunque vada, tanta esperienza in più e crescita costante. E l’anno prossimo, chissà.

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Guido ci puoi illustrare come è articolato il calcio a 5 femminile in Emilia Romagna? C’è molta competizione con il calcio a 11, che invece sappiamo molto sviluppato?

Effettivamente il Calcio a 11, almeno ad un certo livello, la fa da padrone, con diverse squadre iscritte tra Serie A e B, come Bologna, Imolese, Ferrara, Riccione, San Zaccaria e Reggiana tra le tante. Il Calcio a 5 è molto presente ma a livelli più… bassi: tante ragazze lo praticano come secondo impegno (per questo in associazioni come CSI e/o UISP) dopo il calcio a 11, altre come hobby infra-settimanale, ovvero due calci al pallone e via, senza troppo impegno. Realtà come il Decima Sport Camp (che milita in Serie A da qualche anno) sono un’eccezione e fanno molta fatica ad andare avanti. Ed è un peccato perché solo a Bologna c’è un campionato di 19 squadre (ma è arrivato anche a 26), a Ferrara 12, insomma i numeri ci sarebbero. In Serie C però si muove qualcosa, oltre a noi anche realtà come Bagnolo, Pol. 1980 e Medesanese stanno facendo bene, ma se rimaniamo casi isolati rischiamo di perderci nel giro di pochi anni.

Tu sai che noi poniamo uno sguardo importante sui settori giovanili, che riteniamo siano il vero motore di questa disciplina. Abbiamo notato sui social la vostra ricerca di juniores e le gare amichevole che state giocando. Come si sta muovendo la US Reno?

Verissimo. Ho citato il Decima dicendo che fa molta fatica. Noi vogliamo arrivare a quei livelli, ma riteniamo che per farlo si debba partire dal basso, ovvero dalle fondamenta. Quest’anno abbiamo cominciato a creare un gruppo di ragazzine nate tra il 2002 e il 2004, siamo partiti con tre, siamo a otto, e speriamo di crescere ancora. Quest’estate faremo tanta pubblicità, l’obiettivo sarebbe quello di partire a settembre con Prima Squadra, Under 18 (il gruppetto attuale cresciuto di numero) e Scuola Calcio, tutto al Femminile! Il difficile poi è anche farle giocare, non esistono campionati giovanili a livello regionale se non di calcio. Insomma, è una bella sfida, ma noi ci proviamo con tenacia. E devo ringraziare alcune delle ragazze che mi stanno dando una grossa mano in questo (anzi, fanno davvero tutto loro, e parlo di Giada Sasdelli, Daniela Menichelli e Maria Folco).

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Stai seguendo la situazione nazionale? Cosa pensi che sarebbe da fare per aiutare il futsal femminile a crescere ancora?

Dico la verità, a livello nazionale ancora poco perché sono più attento alla nostra realtà locale, che al momento è la nostra dimensione. Ma penso che i problemi possano essere simili. Ovvero la Federazione dovrebbe essere più attenta ad ascoltare e aiutare le squadre nella loro attività, in fondo le squadre stesse sono il suo… tesoro. E oltre a questo più pubblicità, più promozione soprattutto a livello locale; come per il discorso juniores, se non si parte dalle fondamenta prima o poi la casa crolla. Insomma, tanto dialogo.

Chiudo con un mio chiodo fisso: ovvero portare un campionato giovanile, per ora solo la juniores è riconosciuta a livello nazionale, in ogni regione. Pensi che in Emilia Romagna sarà possibile a breve un campionato, anche con poche squadre per avere finalmente una formazione campione regionale che possa lottare per il tricolore di categoria?

Magari. Che sia possibile non lo so e al momento la vedo dura. Sarebbe bello coinvolgere in questo le squadre di Calcio a 11, le uniche ad avere i pochi settori giovanili presenti in regione e società strutturate alle spalle, ma non credo che vogliano “rischiare” di perdere le proprie ragazze in un torneo di Calcio a 5. Ci vorrà lavoro e pazienza; noi, nel nostro piccolo, abbiamo cominciato. Speriamo che altri seguano il nostro esempio.

Allora speriamo che il lavoro e la passione di Guido, e di tanti altri come lui, riescano a dare una spallata al movimento e che presto anche in questa regione si inizi a masticare futsal, soprattutto sin da piccole!

Ringraziamo Guido per la disponibilità e anche a lui un enorme in bocca al lupo per raggiungere gli obiettivi che si pone!

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