La giocatrice italiana di origini marocchine a segno con una doppietta inutile ai fini del 3-8 finale incassato dalle calabresi: «Non siamo state ciniche sotto porta, nella ripresa calo mentale più che fisico».
La gara era difficile e si sapeva, il Locri è avversario scomodo per tutti. Anche per la Bellator, che ieri ha dovuto cedere il passo in casa (3-8). Un ko che tuttavia non getta minimamente nello sconforto la compagine ciociara, che si è presentato alla gara con le calabresi dopo due vittorie consecutive ottenute contro Bisceglie e Napoli. Un ko che tra le altre cose non cambia la sostanza per la Bellator, destinata al Silver. Il mercato ha portato in dote due ritocchi importanti, vale a dire Chiesa e Will, che già hanno fatto sentire il loro peso specifico in squadra in termini d’esperienza e gol. Ma la Bellator ha un altro tesoro in casa, un punto di riferimento sul quale poter fare affidamento con una certa regolarità: Sara Boutimah. La giocatrice italiana con chiare origini marocchine non si ferma più. Dopo la tripletta al Napoli, altri due sigilli ieri al Locri, anche se a differenza della trasferta campana i suoi gol allo Sporting non sono stati decisivi per il risultati. Ma l’ex Portos si gode la sua consacrazione in Elite, perché andare in doppia cifra rappresenta sempre un dato di tutto rispetto. E non tanto per un semplice numero, ma per il lavoro che c’è dietro. Merito di una squadra che ti mette in condizioni di farlo, merito di un allenatore competente e di altri fattori forse meno solari, ma preziosi nel loro insieme. Sono 11 infatti i gol messi a referto da Boutimah e le sue lunghe treccine, bottino prezioso che ha tutta l’aria di voler essere rimpinguato nell’immediato futuro. In quel Silver dove la Bellator proverà a togliersi qualche soddisfazione, magari partendo da bomber Boutimah.
Sara, partiamo dalla sconfitta di ieri. Locri troppo forte o cosa?
«Per quanto riguarda la mia prospettiva siamo state anche noi a non essere ciniche sotto porta, abbiamo avuto molte occasioni nella prima frazione di gioco. È vero che siamo passate in vantaggio dopo pochi secondi, però poi abbiamo subito la loro reazione fino ad arrivare al 4-1 e mancavano 3/4 minuti effettivi. Abbiamo reagito rientrando negli spogliatoi con il risultato di 4-3 sprecando un tiro libero che avrebbe potuto portarci al pareggio, poi nel secondo tempo c’è stato un calo più mentale che fisico. Questa è la mia analisi».
Anche ieri non hai fatto mancare il tuo apporto. Doppietta e quota 11 nella classifica generale dei marcatori. È l’anno della tua definitiva consacrazione?
«Penso proprio di sì, la Bellator mi sta concedendo lo spazio necessario per dimostrare le mie doti e cerco di ripagare la fiducia segnando più gol possibili. L’infortunio che ho subito mi ha tenuta un mese lontana da allenamenti e partite ed è stato veramente brutto. Da lì ho realizzato che non avevo fatto vedere niente di quello che so fare e adesso posso dire che lo sto mettendo in atto strada facendo, sempre con i piedi per terra per avere la spinta giusta per arrivare più in alto possibile»
Ti aspettavi un rendimento così alto?
«Sinceramente no. Devo ammettere che a livello personale non me l’aspettavo così, che a volte non ci credo nemmeno io anche perché vengo da due stagioni passate al Portos nella quale ho giocato poco e niente quindi era difficile pensare che potessi avere questo rendimento. Ma penso anche che questi 2 anni mi sono serviti moltissimo, perché comunque mi sono allenata e confrontata con giocatrici di alto livello e ho cercato di raccogliere tutto come se fossi una spugna per poi far vedere tutto quello che ho appreso».
Come sempre però conta il collettivo e i risultati di squadra. La società è intervenuta sul mercato in maniera egregia. Erano i ritocchi che vi mancavano?
«Sì, senz’altro per quanto riguarda il mercato non c’è niente da rimproverare alla società. Con Will ho trovato subito del feeling in mezzo al campo e penso che farà bene da qui fino alla fine. Chiesa invece sta ancora entrando nei meccanismi del gioco con un po’ più fatica, ma penso che anche lei farà bene e riuscirà a dare una mano».
Da qui in avanti potrete togliervi qualche soddisfazione aggiuntiva oltre alla semplice salvezza o meglio non fare voli pindarici con la fantasia?
«A volte è necessario fare dei voli pindarici con la fantasia, bisogna pur credere in qualcosa. Noi come squadra non vogliamo giocarci i play out, vogliamo puntare più in alto e ci proveremo fino alla fine».
Domenica la Lazio, partita difficile. Quale gara dobbiamo aspettarci?
È sicuramente una partita difficile, c’è solo da dire che noi non abbiamo nulla da perdere e ce la giocheremo a viso aperto, so che noi daremo tutto a prescindere. Poi quel che sarà sarà».
