Futsal

4 Nazioni e 4 Nations

4 Nations, dove abbiamo già sentito questo nome prima del week end di futsal di Alcazar de San Juan? Non molto tempo fa, a dire il vero. Ci basterà tornare con la memoria al 22 e 23 settembre 2013 per risalire alla “4 Nations Futsal Women’s Cup Winner Cup”, evento unico nel suo genere al quale hanno partecipato Italia, Spagna, Portogallo e Russia (le stesse 4 selezioni che hanno dato spettacolo a Castilla-La Mancha), rappresentate però dalle vincitrici delle rispettive coppe: quindi Kick Off, Mostoles, Vermoim e Laguna UOR. A pensare e realizzare il progetto sono stati il tecnico delle all blacks Riccardo Russo, coadiuvato dal preparatore dei portieri Fabrizio Bombelli e il responsabile di Futsal Planet, Luca Ranocchiari.

RUSSO – “Ricordo tutto come se fosse ieri – racconta Russo. – In campo c’erano molte delle protagoniste viste qualche giorno fa, ad esempio Maria Filisova (a segno contro l’Italia, n.d.c.), il capitano delle lusitane Ana Azevedo, la giovanissima Belen in porta per il Mostoles e poi naturalmente Federica Belli, in tribuna perché infortunata e appena arrivata a San Donato Milanese”.

Al termine di una due giorni infuocata fu la “macchina perfetta” del Laguna UOR di Alina Gorobets a trionfare, anticipando di qualche anno il successo della Russia al 4 Nations in terra iberica: 2-1 contro Spagna e Portogallo e 4-0 ad una buona Italia, alla quale va l’onore delle armi.

ITALIA GAGLIARDA

– “Benchè sia ancora evidente il gap che ci separa dalle altre Nazionali, la squadra azzurra – senza l’utilizzo di alcuna giocatrice con doppia nazionalità – ha dimostrato di saper tenere bene il campo contro difese alta e con un possesso palla articolato. Questo – fa notare Russo – dipende dall’ottimo lavoro svolto dallo Staff tecnico nel poco tempo avuto a disposizione, ma è anche merito del livello raggiunto dal nostro campionato di Serie A d’elite: tutte le ragazze sono arrivate a giocare il 4 Nazioni riuscendo a tenere un buon ritmo e riuscendo a non commettere determinati errori che in un contesto europeo si pagherebbero a caro prezzo. Considerando che l’80% delle Nazionali lavora da anni ed è seguita da guru anche in campo maschile (vedi Jorge Braz prima di Luis Conceição o Venancio Lopez, prima dell’arrivo di Alicia Morell), credo che l’Italia abbia fatto un’ottima figura”.
Viene spontaneo allora chiederlo: siamo pronti per un confronto internazionale?
“Escluso il Brasile, siamo stati capaci di tenere botta contro tre delle quattro solite semifinaliste mondiali degli ultimi anni, quindi direi proprio di sì. Intanto i miei complimenti all’organizzazione spagnola, senza la quale tutto questo non sarebbe stato possibile: è stato bello vedere tanta gente competente muoversi per questa disciplina, il pubblico ha risposto come sempre presente riempiendo il palazzetto di calore”.

4 NATIONS, VOGLIA DI BIS – I riflettori si sono appena spenti, eppure nell’aria c’è già nostalgia. “Realizzando quest’intervista, mi sono passate davanti le immagini di quei giorni del 2013. Non ti nego che tra Clinic (ormai 5 le edizioni con 120 iscritti da 22 paesi del mondo, n.d.c.) e campionato, penso sempre più spesso a come poter dare seguito a quel progetto. Il bis – su carta – sarebbe già pronto, ma c’è bisogno di un piccolo sostegno: la Kick Off si è sempre messa in prima linea quando si è trattato di dare visibilità a questo sport, autofinanziando ogni tipo di iniziativa. L’idea sarebbe quella di ripetersi, riportare in Italia il grande calcio a 5 e il black futsal, che mai prima del 4 Nation era stato montato in occasione di una kermesse al femminile. La location di San Donato è un punto nevralgico e si presta ad eventi di grande richiamo, la passione non ci è mai mancata, la disciplina è in continua crescita anche mediatica… Chissà – chiude Russo con un sorriso – magari il mio sogno potrà avverarsi di nuovo”.

Foto di copertina CASELLA ©

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