Storie

Sogni di Pallone

Un Equipo es un estato de ànimo”

Jorge Valdano

Vicenza. Mattina presto. Cammino nei pressi dello Stadio Menti. Un velo di nebbia sul sole. Le tribune lì come schiere immobili di soldati,  a proteggere il manto erboso. La memoria ridisegna molti ricordi “pallonari”: la gran parte si riflette  in bianco e nero. A guardare nei miei ricordi di bambino, Vicenza e Firenze sono strette  tra loro.
Lo stadio comunale di Firenze; seduto a fianco di mio padre in Maratona. Lui che mi racconta di Romeo Menti, un attaccante straordinario di Vicenza, che indossò anche la maglia della Fiorentina nel 1946, prima di passare nelle file del “Grande Toro”. Mio padre vide giocare Menti, così come vide il grande Toro all’opera. Il Torino dei campioni, capitanato da Valentino Mazzola. Una squadra da sogno, che dal 1942 al 1949, vinse tutti i campionati e chissà quant’altro avrebbe conquistato, se non ci fosse stato quello schianto aereo contro la collina di Superga. Era il 4 maggio del 1949. La squadra ritornava in aereo  dal Portogallo;  laggiù  aveva vinto per 4 a 3 contro il Benfica. L’ultima e decisiva segnatura portava la firma di Romeo Menti. Bellissimo ciò che scrisse dopo la tragedia Indro Montanelli sul Corriere ; “Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto “in trasferta”. Anche i giocatori  della Chapecoense, squadra di serie A brasiliana, che sognavano di conquistare la Copa Sudamericana, hanno perso la vita oggi in un incidente aereo. I loro sogni, sospesi adesso nel cielo, in breve si tramuteranno in leggenda come è accaduto per gli immortali del Grande Torino.

Negli sogni di un ragazzo, almeno allora, i giocatori erano eroi; li guardavi in azione in TV in “bianco e nero“, si coloravano negli album della Panini, di notte e di giorno li sognavi e prendevano vita non appena uscivano dal tunnel che li accompagnava sul campo. Nel 1978, stretto tra mio padre e gli altri tifosi, aspettavo con ansia l’ingresso in campo del Lanerossi Vicenza, una squadra che fece sognare una città intera. Io già tifoso viola, simpatizzavo per quella squadra che scombinava i pronostici. Quel giorno, giocatori assolutamente non famosi ma già presenti nel mio immaginario, prendevano forma; Faloppa, Filippi, Guidetti, Cerilli. E il portiere, Ernesto Galli, unico in A a parare senza guanti, come un portiere di futsal ante litteram. E un giovanissimo Paolo Rossi, che proprio quel giorno “giustiziò” la mia Fiorentina. Il Lanerossi Vicenza quell’anno terminò la stagione al secondo posto, a dimostrare che nel calcio i sogni si possono realizzare.

Pochi anni prima, un fuoriclasse sognatore che giocava per divertirsi, aveva vestito la maglia del Vicenza: Ezio Vendrame. Nato a Casarsa (UD), come Pasolini.  Vendrame aveva un gran talento calcistico e allo stesso tempo amava la vita nelle sue pieghe più profonde. Non a caso per molti, Vendrame era il George Best italiano. Uno spirito libero con un talento immenso, fuori dagli schemi. Ai lettori che non lo conoscono, consiglio qualche spezzone su yotube, per vedere alcune delle sue giocate e soprattutto di leggere una serie di suoi  racconti e poesie. Il noto giornalista Gianni Mura, nella prefazione ad uno dei libri di Vendrame scrisse: “Uno che sostiene che il gol è la cosa più insignificante di una partita, che è molto più divertente mirare il palo, uno che una volta ha dribblato il portiere e poi, a porta vuota, è tornato indietro perché anche un portiere è un uomo e bisogna dargli un’altra possibilità, uno così non deve fare carriera. E non vuole farla“.
Anche in questo caso il sogno ha pervaso la realtà.
Nel fine settimana vicentino, tra i sogni e una partita da sogno (Futsal BreganzeTernana), il mio diario ha tralasciato spezzoni importanti di realtà.

Divisione Calcio a 5

Tra breve ci saranno le elezioni per la  presidenza della Divisione. Tre i candidati, tutti con programmi dettagliati e sulla carta propositivi e pragmatici. A loro vorrei indirizzare alcuni “smisurati sogni”, smisurati perché  non accettabili o di non facile realizzazione.
Sogno che venga istituito un fondo di solidarietà per quelle giocatrici (soprattutto non italiane), alle quali non viene corrisposto quanto dalle società pattuito ad inizio anno…. – Sogno altresi un meccanismo incentivante per quelle Società virtuose, sia nel mantenimento dei patti, sia nella programmazione della loro attività a livello giovanile…  –Sogno che per ogni prima squadra femminile iscritta, ce ne sia una giovanile ed obbligatoria … –Sogno che il corso allenatori, comprenda anche una serie di partite arbitrate da parte dei candidati per capire quanto dura sia la vita in “giacchetta nera”…. Altresì “sogno”che il corso per arbitri preveda una prova tecnica con il pallone, oltreché una serie di partite vissute da giocatore, da parte dei candidati arbitri, per capire quanto sia dura vivere da allenatore l’evento sportivo… –Sogno l’obbligatorietà di un corso per dirigenti sportivi con relativo curriculum sportivo per il rilascio del patentino… –Sogno la pubblicazione di un albo dei procuratori, operante nel futsal, perché non mi capacito più… -Sogno che cessi la promiscuità dei ruoli: ad esempio se fai il Ds o l’allenatore di una Società o di una squadra, non puoi, cambiarti d’abito un giorno si, l’altro anche e svolgere più mansioni… –Sogno di abolire il “mercato di riparazione invernale”, perché non ritengo giusto spezzare i sogni di atlete che hanno iniziato un percorso condiviso, pochi mesi prima… –Sogno che oltre al miglioramento tecnico delle atlete, se ne preservi il talento e la creatività che esse già portano in dote. Che se ne curi  anche l’aspetto emotivo poiché davvero  “ Un Equipo es un estato de ànimo” e spesso il successo, in ogni ambito, deriva dalla cura del gruppo di lavoro e del lavoro di gruppo e dal valore dato ad ogni singola diversità. C’è sempre più necessità di leader silenziosi in ogni team, che sappiano accompagnare gli ultimi al livello dei primi, solo così i successi probabili e il lavoro svolto,  lasceranno una traccia indelebile nel futuro. I sogni spesso son ritenuti antitetici al pragmatismo imperante; in realtà sono l’humus vitale per un pragmatismo sano e vivo e non solo volto all’arido e sterile conseguimento del successo fine a se stesso.

Toscana

Durante la mia fase onirica, di cose ne sono accadute anche nella mia Toscana. Il Comitato regionale ha nominato, quale selezionatore della rappresentativa femminile Roberto Coccia; senz’altro uno dei tecnici più qualificati in regione e non solo, oltreché ex giocatore di rilievo nel futsal italiano. Una scelta che valorizza la realtà femminile. Onore e merito ai due tecnici Tarchiani e Buraschi che nei primi due anni, in silenzio ed umiltà,  hanno gestito con successo la selezione toscana.
In campionato niente è cambiato; qualcosa potrà mutare venerdi  2 dicembre, quando le capoliste Futsal Firenze e CF Pelletterie si incontreranno al palazzetto dello sport di Scandicci (h21,30). Per adesso punteggio pieno per entrambe; 77 reti fatte e 4 subite le fiorentine, una sola rete subita dal CF a fronte delle 45 realizzate. Distanziata di 9 punti la terza forza del campionato: il Calcetto Insieme di Lucca, subito dietro Cus Pisa e Firenze calcio a 5

Somos mais que onze, somos Chapecoense”

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