Futsal

Samuele

Samuele.

Solitamente non scrivo ai bimbi sai?
Oggi, e nei due giorni precedenti, ho pensato a te.
Tu non giochi a calcio a cinque, non ancora almeno, e nonostante la tua mamma e il tuo papà, per quel che ne sappiamo del tuo futuro, potresti diventare un giocatore di baseball o magari fregartene dello sport e diventare un intellettuale fricchettone.
Chi può dire che ne sarà di te.

La tua mamma e il tuo papà, ne sono sicura, stanno facendo del loro meglio per farti crescere bene, felice, allegro e amato, così come ogni bimbo dovrebbe crescere.

Io so che tu sei in grado di leggere le emozioni delle persone che ti sono attorno, di comprenderle e di metabolizzarle, riuscendo a rispondere con quella sensibilità che sono un bimbo come te, riesce ancora possedere.
Quando diventerai grande e ti accorgerai di essere la somma delle esperienze che hai vissuto, ti troverai nella felice condizione di dover dire grazie a mamma e papà, hanno permesso che ricevessi gli abbracci e le coccole di tutti, che fossi un po’ “figlio” in una famiglia allargata. Quando due genitori lasciano che anche le persone accanto a loro, possano condividere le emozioni con il proprio bimbo, stanno compiendo un grande atto di amore gratuito, come? Lo renderanno un uomo aperto al mondo, capace di vedere il bello e il buono che ognuno porta con sé. Sapete quanto è triste un bimbo che non riesce a lasciare con un sorriso le braccia della sua mamma.
Tu invece puoi ascoltare le canzoncine della tua mamma, provare la sua pasta con i broccoli. Sei speciale dentro ad ogni racconto del tuo papà, nelle mille facce buffe e nelle parole di quelle donne vestite tutte uguali alla tua mamma. Quella tenerezza sottile e discreta ma allo stesso tempo tangibile e concreta che finisce nella riserva di fiducia e tenerezza, alla quale attingerai quando la vita prenderà una strada meno facile.

Mi trovo così a rivolgermi a noi, adulti, che attraverso un percorso diverso e molto personale, siamo qui e stiamo leggendo, auguro ad ognuno di noi di recuperare quella parte di bimbi che abbiamo ancora, perché l’abbiamo, e tenerla vicino, sempre presente, per poter guardare le cose con gli occhi di un bambino ed essere capaci di meravigliarci, di sorridere, di piangere, di guardare le altre persone senza aspettarci che siano diverse da quelle che sono.

Samuele, ti auguro di continuare a crescere, rimanendo sempre bambino.

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