Condizione in crescita per Nathalia Rozo: “Sempre più nel sistema squadra”

Ci sono amori a prima vista che durano il tempo di un battito di ciglia. Un’infatuazione leggera come una piuma. E poi ci sono quegli amori a prima vista che ti stravolgono la vita. Un colpo di fulmine capace di diventare nel tempo la ragion d’essere del cuore, l’amore con la a maiuscola, che resiste a tentazioni, tempeste, difficoltà, sofferenze. Ha questa seconda connotazione ciò che lega Natalia Rozo al calcio e poi al futsal, innamorata di quel pallone che rotolava grazie al fratello. “Avevo tre anni quando mio fratello, che aveva il compito di prendersi cura di me quando mamma andava a lavorare, mi portava con sè al campo nel quale giocava. Entravo sempre anche io, cercando di prendere la palla, di calciare. Una folgorazione e da quel momento non mi sono più allontanata da un campo da gioco.

C’è la spiaggia a Santos – Sao Paulo, non è un caso se le mete di Nathalia siano state tra il giallo e il blu del mare. Penso a Margherita di Savoia o alla stessa Pescara, l’ultima meta sportiva prima di approdare al nuovo porto di attracco chiamato Falconara. E dire che la direzione verso nord, che collega le due città adriatiche, Rozo l’ha percorsa solo qualche mese fa per giocarsi, sponda Pescara, la finale scudetto contro i colori del suo presente.

“Questa è la vita di un’atleta – racconta – E’ stato bello competere per lo scudetto anche se abbiamo perso. E’ bellissimo difenderlo ora con il falco sul petto. Quando scegli di giocare a questo sport e farne un mestiere, sai che arriveranno offerte da valutare e a te tocca scegliere quella che pensi sia più giusta per te. Una scelta, un’opzione, in mano anche alle società che, parimenti, possono scegliere di non continuare il rapporto di collaborazione con una giocatrice. Normale libertà di scelta per tutti”. Fai il lavoro che ami e non lavorerai mai un giorno in vita tua, penso.

Ha scelto di diventare una citizen Nathalia, abbracciando il futuro di una realtà sportiva che negli ultimi due anni ha scritto la storia di Falconara e del futsal italiano. “Sto veramente bene qui – afferma sicura – Ovviamente sono ancora all’inizio del processo di adattamento, ma sto entrando sempre più nel sistema della squadra, facendo mie dinamiche di campo e gioco”.
Come fosse un videogame, avanza spedita la barra dell’esperienza, quella che permette il passaggio al livello successivo. Che per Rozo rappresenta il raggiungimento della sua massima condizione. “Con tre partite alle spalle è quasi impossibile dire che sono al cento per cento. L’inizio di stagione è così e non è mai stato un problema per me. Sono cosciente di non essere al top ma allo stesso tempo tranquilla in quanto fisiologico all’avvio delle attività.

Con il tempo e l’allenamento la mia condizione crescerà sempre più così da essere ancora più di aiuto alla squadra”. Di cui ha chiara la caratteristica. “Siamo un gruppo che sa cavalcare le difficoltà. Lo hanno dimostrato le prime tre gare di campionato, combattute fino alla fine. Nessuna delle squadre partecipanti al campionato ti regala niente, tutte scendiamo in campo per i tre punti. E vincere è importante, tiene alto il morale. Essere consapevoli di saperlo fare anche quando le cose non sembrano girare nel modo giusto, aiuta a prendere consapevolezza delle proprie qualità. E’ la caratteristica delle situazioni complicate in fondo”.

La prospettiva dell’immediato futuro è quella di sfruttare nel migliore dei modi il tempo libero dalle gare di campionato ma impegnato da allenamenti e sostegno alle proprie compagne di squadra impegnate in Nazionale. “Sarà una competizione certamente bella da vedere – il Main Round del UEFA Women Futsal Euro – bellissimo da giocare, soprattutto per le mie compagne di squadra. Il loro entusiasmo in vista di questo grande appuntamento era tangibile e contagioso. Per questo seguirò con passione tutte le gare e farò davvero il tifo per loro e un grosso in bocca al lupo a tutte”.