Final Eight

Margarito-Linzalone, lo splendido legame tra rigori e promesse

Margarito

La Coppa Italia più straordinaria di sempre ha richiesto tempi lunghissimi per poterne parlare. Troppi stimoli, troppe emozioni. Tutto troppo bello per essere vero, per essere pronti. E dire che facciamo del futsal femminile il nostro fulcro da anni.
Una Final Eight di persone prima che di personaggi e di giocatrici che ottengono la meritata consacrazione: Valentina Margarito su tutte. Per appartenenza, per coraggio, per umanità. Per la sua capacità di trovare sempre un momento per chi le sta intorno, anche se di lì a poco giocherà per un titolo nazionale. Per come sa farsi amare anche da chi ha un compito scomodo: Roberta Linzalone, il secondo di Valentina Margarito. Ne sanno qualcosa solo i giocatori che hanno atteso all’ombra di Gigi Buffon. Eppure tra le due c’è un rapporto speciale.

“Lavoro in un supermercato e la sera mi ritrovo ad allenarmi con Valentina, che storia pazzesca è la vita”, mi dice Roberta. Ed è davvero come se la vita l’avesse letta prima quella frase che ci scambiamo su Instagram. Il 7 aprile, giorno dei quarti, è il suo compleanno e Vale le promette la finale. Quel giorno lo Statte batte le tricolori e va in semifinale con il Tiki Taka. Una gara folle, una delle tante viste a Bisceglie che deve davvero aver stretto una partnership con il reparto di cardiologia dell’ospedale locale. Dopo una rimonta assurda negli ultimi 24″, da 3-1 per lo Statte a 3-3, si va ai rigori. Se ne tireranno 12 per squadra, già questo un dato da Guinness dei primati. Un’oltranza che – dopo il gol di Margarito – porterà proprio Linzalone dal dischetto.

Tutto sui suoi piedi. E cosa pensa un portiere che si ritrova a battere il penalty che vale il passaggio del turno, senza averne mai tirato uno in vita sua? Tante, troppe cose. Meglio intervenire subito, soprattutto perché le emozioni stanno per prendere il sopravvento. Maggi le dice (parafraso): “Cosa piangi che andiamo in finale?”. Marzella le dice “tira forte” e Valentina chiude con: “Segna che andiamo in finale”. Poteva forse andare diversamente? Roberta sistema la sfera e prende la mira: vuole calciare in alto a destra. Poi parte e la rete si gonfia in alto a sinistra. Dettagli che ormai non contano più nulla. È proprio Linzalone a prolungare la Final Eight dello Statte, 40’ in più in cui Valentina sarà di nuovo mostruosa e la giuria non avrà dubbi: è l’MVP per acclamazione. Quando la chiamano sul palco, tutta la sicurezza che ha tra i pali, svanisce in un secondo. E’ felice di essere lì, ma allo stesso tempo vorrebbe essere in qualsiasi altro posto al mondo. Prima di scendere solleva il premio verso gli spalti, verso i suoi affetti più cari. Un movimento quasi impercettibile per quanto è veloce. Ad attenderla, Tony Marzella che non riesce a controllare le sue lacrime: le figlie del mister non giocano a calcio a 5, ma Valentina è una figlia che il destino le ha fatto incontrare sui campi da futsal.

Foto copertina: Paola Libralato (Divisione Calcio a 5)

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