Serie A

Granzette, Da Rocha 2.0: “Così ho riprogrammato la mia vita”

Dayane Da Rocha

Senza l’etichetta di matricola, ma come felice conferma tra le big della massima serie. Così il Granzette del nuovo corso Gianluca Marzuoli si ripresenta ai nastri di partenza, forte dell’esperienza accumulata lo scorso anno e potenziato dopo un oculato mercato estivo.
“Siamo una squadra che è cresciuta in fretta, messa con le spalle al muro da tante difficoltà che abbiamo dovuto abbattere per forza – commenta Dayane Da Rocha. – Ora abbiamo tutti gli strumenti per cercare di raggiungere gli obiettivi: siamo un club umile e la salvezza rimane la priorità, in base agli arrivi – però – sappiamo anche di non poter pensare solo a questo e di dover puntare ad un posto tra le prime 8. Lisiane Buzignani è tanta roba, Pereira avrà una partenza fulminante e Milena Gasparini ha ancora tanto da dare. Ma il vero punto di forza è stato l’inserimento di Marzuoli”.

Se per le neroarancio è una novità, Dayane Da Rocha è l’unica a riabbracciare il tecnico abruzzese – due volte vincitore della Panchina d’Oro – con il quale ha alzato al cielo una Supercoppa e raggiunto le finali scudetto.
“La cosa che più mi mancava di lui? L’intensità che riesce a dare agli allenamenti, con tanta corsa, ma sensata. La cosa che mi è mancata di meno? Sempre la tanta corsa – ride la giocatrice – ma sono felicissima di averlo qui e sono stata la prima a fare il suo nome, quando c’è stato bisogno di un sostituto per la panchina: è un mister che può insegnarci tanto e non ti lascia mai senza risposta ad una domanda”.
Pre-season a tutto gas, in attesa della prima ufficiale domenica 10 ottobre in casa contro il neo-promosso Tiki Taka Planet.
“Vanin, Bertè e Bettioli sono individualità che possono fare la differenza e conoscono già molto bene la categoria, ma – ci sono passata l’anno scorso – so che ogni matricola incontrerà problemi che richiederanno tanta testa per il loro superamento. Parlando nell’immediato, sarà una partita molto fisica e siamo pronte ad affrontarla”.

DAYANE 2.0 Dayane in primis, dopo un’estate segnata da incontri fondamentali per il suo percorso di atleta.
“Il primo è stato quello con Marzuoli, un allenatore che tira fuori il meglio di te e cura ogni dettaglio, non solo di squadra, ma anche del singolo. Quando ho saputo che sarebbe arrivato lui, ho svolto un lavoro ad hoc ed ora sono una giocatrice totalmente diversa, che non sta mai ferma in campo. Il secondo è stato con il preparatore atletico Peter Pavanello, che mi ha permesso di arrivare al raduno già carica di forza esplosiva nelle gambe e c segue con costanza anche in palestra. E il terzo, con il nutrizionista Raphael Do Amaral: è entrato nella mia vita come un amico e in poco tempo ha eliminato tutto ciò che non era buono per me. Con loro ho riprogrammato la mia vita”.
Una sorta di Dayane 2.0 a servizio delle neroarancio.
“Non dimentichiamo che ho 36 anni e vengo da una brutta frattura. Ho aiutato il mio corpo, ma adesso mi sento leggera: ho la forza, so dove correre e come correre. Voglio dare molto di più rispetto a quel che ho potuto dare la scorsa stagione”.

Meno fortunata è stata Cely Gayardo, sua storica compagna di vittorie, alla quale dedica un pensiero speciale dopo l’addio al futsal.
“Ho vissuto con lei 5 anni bellissimi, dentro e fuori dal campo e mi dispiace pensare che non possa più fare ciò che ama. E’ stata una decisione molto dolorosa e le sono vicina, ma sono contenta dall’altra parte per il suo nuovo incarico di vice-allenatrice del Burela, perché so che la squadra le darà tutto il supporto necessario per diventare grande. Sono contenta anche del percorso di Leti (altra storica alleata, n.d.r.): essere in un roster in cui non è l’unica giocatrice di punta, le sta facendo benissimo perché la vedo volare. Corre, segna e continua ad avere un’intelligenza rara, sia quando si muove con la palla che senza”.
Ma torniamo in Italia e all’imminente Serie A targata Sky.
“Bene la visibilità, meno la programmazione. A novembre – per esempio – complici due trasferte consecutive in Puglia, poi giocheremo altre due partite a Salsomaggiore, il che vuol dire stare un mese fuori casa sfidando formazioni con le quali ci giocheremo probabilmente un pass per le principali competizioni. Questa è una partenza penalizzante per noi, ma cercheremo di rispondere come è nel nostro stile: con i fatti e non con le parole”.
Una nota più dolce in chiusura, col riassunto del suo primo anno da zia.
“La nascita di Stella (figlia del fratello, Douglas, n.d.c.) ha stravolto positivamente la mia vita: tutto quel che faccio è per lei. Il primo regalo? –, sorride un attimo, prima di darmi la risposta che mi aspetto. – Un pallone, naturalmente”.
E chissà che un giorno non diventi una calcettista di Serie A, proprio come la zia.

Foto: Alessio Monaco

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