Roberto Baggio ha attraversato le vite di tutti gli appassionati di calcio. Non solo per la sua storia sportiva. Quella umana è stata catalizzatore di amore e di odio che hanno letteralmente spaccato l’opinione pubblica del Belpaese.
Quando l’annuncio della serie è arrivato sulla mia dashboard di Netflix, ero indeciso se guardarlo o no. Non sapevo nemmeno se si trattasse di una serie tv, oppure di un lungometraggio.
A fantasista di Codogno, collego tanti ricordi. L’ho guardato sparare al cielo di Pasedena il rigore decisivo della finale mondiale, da una sedia in una piazza a Secinaro. Avevo indosso ancora la divisa da scout e avevo portato l’intero reparto (gruppo) giù in paese per guardare al finale e chissenefrega se non si fa negli scout. Ricordo le immagini in televisione dei cassonetti bruciati. l’assedio alla sede della Fiorentina dei Pontello quando fu ceduto alla Juventus. Ricordo la sua Juventus, quella sciagurata di Maifredi, i gol bucati da Pacione nella partita di Barcellona.
Nel film però recita Andrea Pennacchi nel ruolo del padre di Baggio, lo stesso Roberto Baggio è interpretato da un autore abruzzese e ad un certo punto della sua carriera, Baggio stava andare in prestito a Pescara. Non ci sono poi tanti film che parlano di calcio, in Italia.
Premo play, tiro fuori dal frigorifero una confezione da cinquecento grammi di ciliegie e tento di provocarmi una indigestione.
Il coraggio di raccontare una storia, di uno dei più grandi calciatori italiani, uno che ha vinto anche il Pallone d’Oro, attraverso le sue sconfitte è qualcosa di straordinario. Ne scaturisce un racconto diverso, al confine tra l’uomo e il calciatore. Pieno di contraddizioni, timori, paura, lacrime e dubbi. Uno sguardo a quel lungo spazio temporale che intercorre tra gli eventi sportivi. Nell’intervallo tra due partite, passa una vita intera.
Questa pellicola vi racconta, almeno prova, l’uomo. Non solo l’uomo Roberto Baggio, ma uno qualsiasi degli spettatori che avranno la fortuna di guardare quest’opera cinematografica.
Forse è solo una pennellata ad una vita complessa, intensa e sempre sotto le luci della ribalta. Uno sguardo attento ma fugace alla vita di un ragazzo che è sempre stato un predestinato. Un racconto sulle vicende umane, sul talento e anche di calcio.
