Ternana, la teoria del tutto di Renatinha: «I nostri tifosi fanno la differenza»

L’asso brasiliano delle umbre in vista del confronto scudetto con l’Olimpus: «Avere loro al nostro fianco ci rende più forti. Le romane già battute? Partita con dinamiche differenti. Ci stiamo preparando adeguatamente»

Per descrivere Renatinha, in realtà, ci vuole molto poco. È un fenomeno, semplicemente. Tra le sue tante perle stagionali, forse una riassume meglio delle altre la campionessa Adamatti. Ritorno quarti di finale, al Di Vittorio c’è la Lazio. Una partita che per le ferelle è stata tutto tranne che semplice, anche per un po’ di masochismo. Sullo 0-0 Renata va a sradicare palla a Benvenuto ormai nella metà campo rossoverde, si invola, salta netto D’Incecco con dei doppi passi folgoranti e supera Vecchione in uscita con un tocco sotto d’antologia. Estasi applicata al futsal e materiale per gli esegeti della disciplina. Questa è Renatinha: umiltà da gregario, classe del fenomeno. Sommi le due cose e molti dei tuoi problemi sono risolti. E mai come adesso, Renatinha è chiamata a estrarre dal cilindro magie continue. Perché c’è l’ultimo scoglio per arrivare allo scudetto: l’Olimpus. Uno scoglio molto fastidioso, in effetti. E in partite come queste, tocca far diventare lo straordinario in ordinario, perché non ci sono altre soluzioni. Specie quando ti presenti con una rosa più corta, cosa che può fare la differenza a tuo sfavore in un confronto multiplo con una corazzata come quella di Roma Nord. Però alla finale scudetto la Ternana si presenterà anche come quella squadra già capace di battere l’Olimpus. L’unica in grado di riuscirci quest’anno. Ora, si dirà che una partita non è come un’altra. Vero, verissimo. Ma Renatinha sì, però. Lei non cambierà e questo è motivo di tranquillità per i tifosi delle Ferelle. Chiaro, eh: la Ternana non è solo Renatinha, i titoli si vincono con il collettivo. Però l’asso brasiliano, da tempo nel mirino di Damiano Basile, ha il suo peso specifico. E questi sono fatti. Come lo sono stati i suoi quattro gol con i quali ha deciso TernanaLazio4-3, da leggere tutto attaccato. Come una ben nota partita dell’Italia allo stadio Azteca di Città del Messico, nell’anno di grazia 1970.

Quali sono le tue sensazioni dopo il doppio confronto con il Montesilvano?

«Sono abbastanza contenta. Siamo riuscite a fare quello che avevamo programmato e abbiamo meritatamente raggiunto la finale contro una squadra di tutto rispetto».

Primo anno in Italia e prima finale per te. Sei contenta?

«Sì, molto. Penso che non potrebbe essere migliore finora, è un sogno che si sta realizzando».

Adesso c’è l’ostacolo Olimpus, l’ultimo. Siete pronte?

«Non dobbiamo inventarci niente, solo continuare ad allenarci intensamente e prepararci nel migliore dei modi per giocare contro una squadra della caratura dell’Olimpus».

Voi l’avete battuto l’Olimpus. Quanto prenderete in considerazione quella partita del Gold?

«Ogni partita ha una storia a sé, dinamiche del tutto diverse. Quella partita era per il girone, quelle che faremo ora invece sono partite che varranno lo scudetto. Totalmente differenti in tutti gli aspetti».

 Avrete bisogno dei tifosi, sempre presenti. Quanto sono importanti per voi?

«Loro sono il nostro giocatore in più in campo. Il fatto di sapere di avere loro al nostro fianco, ci rende più forti».

Vuoi dedicare questo primo obiettivo, seppur parziale, a qualcuno in particolare?

«Sì! La dedica è per tutto lo staff, le compagne di squadra e principalmente per la mia famiglia, che anche da molto lontano mi dà tutta la forza del mondo per affrontare al meglio questa mia nuova esperienza in Italia».

Si può dire che in Italia hai trovato il livello che ti aspettavi?

«Possiamo dirlo, certo. Sapevo bene cosa avrei trovato e le attese non sono state deluse. Dal canto mio altro non posso fare che lavorare al massimo per farmi trovare sempre pronta davanti agli ostacoli di ogni partita».