Generazione di Talenti

Il punto di Regni

Distogliamo per un giorno lo sguardo dai campionati nazionali e regionali che sono ormai iniziati su tutto il territorio nazionale e occupiamoci di cosa sta succedendo nei settori giovanili femminili, momentaneamente nell’oblio dopo lo straordinario finale di stagione scorso, con una final-six juniores spettacolare a Montecatini e la nazionale  under17, protagonista, sia pure senza brillare, del primo torneo UEFA in Portogallo.

Chiediamo al tecnico e esperto delle categorie Giorgio Regni, campione d’Italia juniores in carica con la SS Lazio, quest’anno impegnato con una serie C laziale, cosa bolle in pentola:

“In questa stagione non avrò la possibilità di cimentarmi in campionati giovanili, però il mio impegno per la crescita del movimento non si ferma, pertanto continuo a tenermi in contatto con le varie realtà regionali e cercare di diffondere la disciplina anche in quelle realtà che ad oggi sembrano fuori dal giro. Il primo campionato a partire, come è ormai da anni, sarà la juniores del Lazio che comprende anche tre formazioni umbre. In totale saranno 11 formazioni a contendersi l’accesso alla fase nazionale. Da questo campionato, a meno di sorprese positive di altre società umbre, come già successo la scorsa stagione, la migliore sarà ammessa alle finali. Evento questo che si spera far arrivare ad 8 squadre. Oltre a queste due regioni citate, c’è già movimento nelle Marche, dove è iniziata la coppa regionale e presto ci sarà il fischio d’inizio del campionato. In Campania ancora non ci sono notizie ufficiali, ma certamente  verrà disputata la fase regionale juniores, così come in Abruzzo. La sesta regione delle scorsa manifestazione tricolore era il Piemonte-Valle d’Aosta. Anche in questa zona il campionato è certo. Grazie all’interesse di un altro grande appassionato, Marco Tomassi, si spera di inserire nel roster delle formazioni iscritte anche qualche realtà ligure, che potrebbe partecipare con le stesse modalità delle squadre umbre nel Lazio. Per quanto riguarda nuove regioni posso affermare che si sta muovendo qualcosa in Puglia, anche grazie all’interesse di Tony Marzella, che con il suo Statte ha già formato delle compagini giovanili. C’è interesse anche in Toscana e Sicilia, dove qualche campionato o torneo potrebbe partire. Il delegato regionale del Molise, Petta, aveva già lo scorso anno in cantiere qualche progetto giovanile, dopo il boom di iscrizione delle prime squadre. Lascio per ultimo il Veneto, perché per me è una ferita non rimarginata. La regione era la vera locomotiva e aveva due bellissimi campionati juniores e giovanissime. Purtroppo dallo scorso anno, per vari motivi, non si riesce più ad organizzare qualcosa di concreto e credo che con l’impegno dei molti appassionati di quella regione, lasciandosi alle spalle acredini personali, possa tornare ai lustri passati con numeri importanti.”

Oltre la juniores, che è ovviamente la categoria regina, si prevede qualcos’altro?

“ Nel Lazio sicuramente partiranno i campionati sia allieve che giovanissime. Da altre parti ancora non si hanno notizie certe. Penso che le Marche potranno sicuramente movimentare qualche altra categoria, e, come detto prima, conto sempre nel Veneto.”

Pensi che il movimento stia crescendo o stia calando? E cosa pensi possa aiutare a consolidarlo?

“Posso dire con certezza che ad oggi c’è molto più interesse verso il calcio femminile in generale. La nascita dei settori giovanili delle squadre professionistiche di calcio a 11 ha sicuramente aiutato ad abbattere qualche tabù che ancora esiste. Ovvio che però questo sta penalizzando le società di futsal. Faccio l’esempio di Roma dove l’AS Roma ha creato un numeroso settore giovanile femminile molto attrezzato andando a pescare anche nelle piccole realtà che hanno dovuto rinunciare a proseguire l’attività. Per rispondere alla tua seconda domanda intanto ti dico che va incentivato, e spero che la nuova dirigenza della Divisione, chiunque sia, inizi a farlo, spingendo il calcio a 5 nelle scuole. Se ne parla da molto, ma ancora si incontrano forti resistenze, soprattutto da chi, ormai da decenni, utilizza le palestre per volley o basket. La nostra disciplina è molto adatta ad essere svolta negli edifici scolastici per cui se si iniziasse a praticare ad età basse, sicuramente potremmo vedere una crescita esponenziale. Poi, riagganciandomi al discorso dei club pro, qui penso che la Federazione dovrebbe rivedere i parametri ed adeguarsi a quello che già succedere all’estero. Almeno per il femminile io farei disputare campionati a 5 sia ai club di calcio a 11 che di futsal, almeno finché le ragazze non abbiano 12/13 anni. Dopodiché l’atleta stessa, in base alla sua passione o alle sue caratteristiche, deciderà da sola, o consigliata dai suoi istruttori, quale delle due discipline proseguire. Sono contrario a scimmiottare il calcio maschile e far giocare queste ragazze a 9 o addirittura 11, ma dovrebbero lavorare sui fondamentali in un campo più piccolo dove possano avere il pallone tra i piedi più tempo ed essere più coinvolte. Le società dovrebbero puntare su istruttori e non su allenatori per queste categorie.”

Nel Lazio si parlava di under 21, ma pare che non ci siano i numeri:

“L’under 21 è una categoria un po’ particolare. Io credo che ora abbia senso solo se fatta a livello interregionale o nazionale. Solo che non penso che ci siano molte società attrezzate per poterselo permettere.  Il top sarebbe metterla obbligatoria per le società di élite, magari in un prossimo futuro. In alternativa, come ha proposto anche il dott. Bracci, sarebbe un’ottima idea fare una sorta di campionato riserve. Però è difficile coinvolgere società piccole o regionali. Al momento solo club fortemente  strutturati potrebbero permetterselo, sia in termini di costi che di rose. Società più piccole hanno a malapena roster  di 12 persone; se hanno ragazze giovani le utilizzano, giustamente, in prima squadra. Quest’anno in C, ad esempio, in 5 giornate di campionato ho incontrato una sola società che ha portato 12 atlete in lista. Forse ad oggi sarebbe più incentivante  che le società più forti si trovino una società cosiddetta satellite, di categoria più bassa, dove prestare le proprie atlete over 18 e iniziare a fargli fare esperienza e gavetta.”

Chiudiamo con la nazionale: Torneo Uefa in Portogallo e poi?

“Lo scorso anno pensavamo che ci sarebbe stato un seguito, che prima dell’inizio delle scuole si fosse svolto un Futsal Camp anche per le ragazze. Purtroppo ora tutto tace. Probabilmente si dovrà aspettare l’esito delle elezioni per avere qualche novità. Nel frattempo però mi auguro che si inizi a lavorare nelle varie regioni per avere delle rappresentative locali specifiche per categorie giovanili. Più incentivi diamo a queste ragazze e più allargheremo la base. Inoltre le atlete più promettenti devono fare più esperienze, confrontarsi con realtà nuove e di livello sempre più alto, altrimenti avremo sempre giocatrici mature a metà”.

Ringraziamo Giorgio e gli chiediamo di restare a nostra disposizione per aggiornarci, speriamo presto e spesso, con notizie positive nel settore.

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