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Giocare al Sabato S01E09 – Season Finale

Hai bisogno di farti una pisciata, passi oltre mentre qualche pennivendolo cerca una dichiarazione e finalmente sei al riparo, via la birra dal tuo corpo. Mentre ti lavi le mani ecco che vicino a te compaiono il vicepresidente e il responsabile esecutivo dell’Arsenal. Vi sorridete cordialmente e poi prima di asciugarsi le mani  ecco che arriva una frase che non t’aspetti. Ivan Gazidis ti guarda dritto negli occhi quando ti chiede se vuoi essere il prossimo manager dei Gunners.
Non sapevi nemmeno che il posto fosse vacante, loro invece sembrano convinti che l’era di Arsene Wenger sul trono dell’Emirate Stadium sia finito, perché così hanno deciso.
Decidi in pochi istanti, qualche telefonata e la notizia è già di dominio pubblico.
La conferenza stampa è un inferno, una bolgia di microfoni e telecamere, rimani in silenzio mentre una pioggia di domande diventa presto una sassaiola, rimani li a fissargli negli occhi. Attendi un silenzio che tarda ad arrivare, impiegano sempre un po’ a capire questi pennivendoli da quattro soldi.
Non vendi un sogno, non semini illusioni. Racconti ai tifosi, non a questi scribacchini quello che loro già sanno. Pagano il biglietto ogni sabato per vedere una squadra piena di attaccanti, di giocatori di talento ma senza coraggio, ridicoli in difesa tanto da essere presi a schiaffi in campi di periferia, dal tuo Watford.
Cercherai di terminare l’anno con una qualificazione per un posto in Champions League, poi in estate partirà una rifondazione, radicale e totale.
L’inverno londinese batte forte sulle finestre del tuo ufficio, la tua squadra, già la “tua” è fuori dalla Champions League, costretta a battersi in quella fastidiosa Europa League contro il Manchester City, nei quarti di finale.  Contatti un paio dei tuoi ragazzi, hai bisogno di loro qui e sai che i Pozzo non stanno facendo prigionieri.
Alla tua prima uscita stagionale faticate a macinare gioco, hai imposto la tua filosofia, hai scelto tra gli uomini a disposizione quelli che si adattano meglio alla tua idea di football.
Lo spogliatoio mugugna, troppi campioni che pensano di poter risolvere la partita con una giocata, troppa presunzione e poca etica di lavoro.
Bruciare. Le scrivanie, le panche, radere al suolo e ricostruire a tua immagine.
Rimanete incollati al vostro quarto posto, l’ultimo utile per un posto un posto al sole nell’unica competizione europea che conta davvero. Non siete mai però davvero competitivi, vi manca quell’intensità, quella rabbia agonistica, la caratteristica fondamentale di tutte le squadre che hai allenato.
L’ennesimo lunedì mattina nel tuo ufficio, i grandi schermi lcd che hai fatto allineare sul muro rimandano tutti i canali skysport delle maggiori nazioni europee.

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